Da una parte Lia Levi, classe 1931, giornalista e scrittrice più che affermata. Dall’altra Simone Calderoni, classe 1993, da poco approdato nel mondo della scrittura. In sintesi nonna e nipote che - armata di penna lei, di computer lui - si confrontano sui temi della vita: ricordi di infanzia, sogni, giochi, studi, primi passi nel lavoro, letteratura e scrittura.

È nato così “Cara nonna, caro nipote” (Piemme, 2025, pp. 160, anche e-book), divertente e divertito dialogo, a metà tra la lettera d’altri tempi e il compito in classe incrociato in cui i due protagonisti esprimono giudizi a volte scherzosi a volte teneri sul tema dell'altro. Obiettivo dichiarato: mettere a confronto generazioni diverse, chi era giovane nel 1920 e chi lo è in questa prima parte di Terzo millennio. Obiettivo sottotraccia, ma neanche troppo: conoscersi, mettersi in relazione anche se le differenze date da sessant’anni di vita sono tante e i vissuti sono molto distanti.

La copertina del libro
La copertina del libro
La copertina del libro

Eppure il dialogo, pagina dopo pagina, decolla, con delicatezza, con il reciproco rispetto dato dalla consapevolezza di appartenere non tanto a tempi diversi, ma a storie distanti. Lia Levi è stata bambina nell’Italia del fascismo e delle leggi razziali, ha conosciuto la guerra, ma ha avuto la possibilità di essere adulta negli anni in cui il miracolo economico ha fatto volare alto il nostro Paese. Simone Calderoni ha avuto una infanzia e una adolescenza meno avventurose della nonna, ma vive tutte le insicurezze e le incertezze del nostro tempo. Raccontandosi Lia e Simone, nonna e nipote un poco sentono le loro distanze farsi più profonde. I tempi, le scoperte, la società e la tecnologia sono cambiati. Allo stesso tempo approfondiscono il loro legame, riescono a superare i confini posti dalla concretezza e dal tempo. Sentono che a unirli c’è qualcosa di incalcolabile e incancellabile che annulla buona parte delle barriere tra loro: la scrittura.

Tra le righe dei fogli di Lia e le pagine digitali di Simone c'è un filo sottile che unisce e porta i due a ritrovarsi per percorrere la stessa strada. Lia Levi sente allora di aver passato in qualche modo la fiaccola al nipote, di aver tramesso l’entusiasmo per la letteratura, l’emozione che ti regala una poesia o un libro speciale. Speciale come questo "Cara nonna, caro nipote”.

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