Da Londra all’Africa alla scoperta di sé stessi
Marta Palazzesi e un romanzo di formazione ambientato nell’OttocentoPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Londra, 1882. Clay ha 15 anni, è cresciuto sulle sponde del Tamigi e vive scavando lungo le rive del fiume per trovare beni da rivendere. Nonostante la giovane età, ha già vissuto esperienze intense e stretto legami importanti, per questo è restio a lasciarsi il passato alle spalle. Il legame più importante è quello con il vecchio Sal, che a un certo punto, come a volerlo spronare a mettersi in gioco, scompare lasciando a Clay una busta con la propria storia. Una storia che comincia sempre a Londra, più di quarant’anni prima, nel 1839. Il giovane Salton è il rampollo di una famiglia nobile e rispettata, attorniato da lussi e comodità. Insieme al cugino Oscar, a cui è molto legato sebbene non ne condivida arroganza e cinismo, parte per un avventuroso viaggio in Africa che cambierà la sua percezione di sé, degli altri e del mondo. Un viaggio grazie al quale Salton lascerà per sempre il posto a Sal
A cinque anni di distanza dal grande successo del romanzo Nebbia (Premio Strega Ragazzi e Ragazze nel 2020), Marta Palazzesi torna a usare la storia come lente per illuminare e spiegare il presente. Lo fa grazie al suo ultimo, avvincente lavoro Sal, dal deserto al fiume (Il Castoro, 2024, pp. 176) in cui l’orizzonte narrativo è rappresentato da un’Africa lontana e ancora sconosciuta a metà XIX secolo, un luogo di inevitabile incontro e scontro con il diverso. Al centro della storia l’adolescenza di Sal, personaggio che i lettori hanno conosciuto e amato oramai adulto in Nebbia e che qui ritroviamo giovane, pronto a intrecciare la propria esistenza niente meno che con un leopardo africano.
A Marta Palazzesi chiediamo come è nata la scelta di scrivere un romanzo che è nello stesso tempo sequel e prequel di un suo lavoro precedente:
«Il romanzo nasce dal mio desiderio di approfondire il rapporto fra Clay, il giovane protagonista che i lettori hanno conosciuto in Nebbia, e il Vecchio Sal, suo mentore e padre adottivo. Questo personaggio è sempre suscitato grande curiosità non solo nei lettori di Nebbia, ma anche nella sottoscritta, tanto da sentire il bisogno di indagare in modo approfondito il suo passato. Sal, quindi, può essere considerato un seguito ideale di Nebbia, ma i due romanzi possono essere letti anche in modo indipendente».
Come definirebbe Clay?
«Clay è un ragazzo di quindici anni cresciuto a Londra nella povertà più assoluta; è coraggioso e leale, ma ha paura di entrare nel mondo degli adulti e lasciarsi alle spalle tutto quello che ha conosciuto fino a quel momento».
E Sal, che personaggio è?
«Il Vecchio Sal è un uomo dalla storia complessa e inaspettata, che Clay e il lettore scoprono proprio in questo romanzo. Il passato di Sal, in qualche modo, è lo specchio del presente di Clay, e leggere le memorie del padre adottivo sarà utile al ragazzo. In Nebbia i lettori hanno conosciuto il Vecchio Sal come mudlark, un uomo che vive sulle rive del Tamigi, vendendo e barattando gli oggetti che trova nel fango; in questo romanzo troveranno un Sal adolescente completamente diverso e insieme a lui viaggeranno verso il sud dell'Africa all'epoca del colonialismo, entrando in contatto con la complessa realtà della Colonia del Capo e con i rapporti fra la Corona e gli afrikaners».
Cosa accomuna e cosa divide i due giovani?
«Entrambi, il Clay del presente del romanzo e il Sal del passato, si trovano davanti a un bivio ed entrambi, almeno inizialmente, faticano a prendere una scelta. A dividerli è sicuramente il modo in cui sono cresciuti».
Cosa nascerà dal loro incontro?
«L'incontro di Sal e Clay costituisce una sorta di ‘chiusura’ per il primo e l'inizio di una nuova vita per il secondo. Nonostante l'età e i trascorsi profondamente diversi, il loro è un cammino intrecciato».