Ad un certo punto della vita succede a tutti. Esiste un momento, nell’esistenza di ciascuno di noi, in cui veniamo dimenticati. Si tratta di quell'attimo in cui scompariamo, contemporaneamente, dai pensieri di chiunque ci conosca e nella memoria del mondo non esistiamo più. È un momento che non ha una durata fissa: può durare un battito di ciglia, una manciata di secondi, minuti, perfino ore. E in quel lasso di tempo in cui siamo ancora reali, eppure assenti dalla memoria collettiva, qualcosa accade. Qualcuno ci vede, proprio mentre ci siamo e non ci siamo. Ci osserva e ci riconosce. Se l’istante del nostro oblio dura abbastanza a lungo, allora potrebbe accadere: davanti a noi potrebbe comparire la Porta Viola. E si svanisce nel nulla.

È quello che succede ad Alice Sartori, la nuova arrivata nella terza D e protagonista del nuovo romanzo dark di Paola Barbato, “La Porta Viola” (Il Battello a vapore, 2023, pp. 192, anche e-book). Un libro d’avventure per giovanissimi del Terzo Millennio che è anche, come spesso accade nei libri di Barbato, un’interessante riflessione sulle paure che attanagliano un po’ tutti i ragazzi in quella fase della vita in cui si smette di essere bambini a tutti gli effetti e ci si affaccia alle prime scelte da fare in solitudine e in autonomia. In quel momento si vive l’eccitazione dell’indipendenza e nello stesso tempo si conserva un’estrema fragilità nelle emozioni, uno smarrimento che Barbato sa ben descrivere nel libro.

La copertina del libro
La copertina del libro
La copertina del libro

La Porta Viola è, infatti, una metafora delle soglie che ognuno di noi può scegliere di superare oppure no nel corso della propria vita. Soglie che ci fanno paura, ma proprio la paura ci aiuta a decidere, ci aiuta a crescere e ad affrontare l’ignoto.

Di fronte alla Porta Viola, Alice dovrà gestire i propri timori, farne tesoro, usare le paure per trovare quel coraggio che serve ad andare avanti, con i propri tempi e le proprie consapevolezze. Essendo l’altra faccia della paura, nutrito ed alimentato da essa, il coraggio è anche il trampolino che dà lo slancio in avanti. Ben venga allora la paura, se porta al coraggio e quindi alla corsa verso un futuro ignoto, ma tutto da scoprire.

© Riproduzione riservata