Una promozione tanto attesa quanto gradita non fosse altro per tentare di salvare la Basilica di San Gavino a Porto Torres.

Vittorio Sgarbi, l'uomo dei blitz nei luoghi d'arte, stamattina ha fatto visita alla chiesa romanica più grande della Sardegna resa unica in Italia per la sua particolare forma ad absidi contrapposte come da progetto, il tetto in piombo e per la cripta costruita successivamente alla basilica risalente all'XI secolo.

Il critico d'arte ha toccato con mano le troppe criticità che minano la staticità del monumento determinate dall'eliminazione, nel 1800, di tre contrafforti che bilanciavano le spinte del tetto in piombo.

Le colonne stanno pendendo verso l'interno e il muro meridionale della chiesa sta subendo una progressiva inclinazione verso l'esterno con il rischio di crollare.

Il report - presentato dall'epigrafista della chiesa Giuseppe Piras e il parroco della chiesa don Mario Tanca - è stato recepito da Vittorio Sgarbi, giunto a Porto Torres e accompagnato dal consigliere comunale Claudio Piras dopo l'incontro con il ministro Dario Franceschini a Castelsardo.

"Possiamo far intervenire l'ingegnere Nicola Berlucchi e il direttore generale del ministro Franceschini - ha detto Sgarbi - e verifichiamo se il tipo di pregiudizio strutturale è grave o controllabile: a quel punto vediamo di trovare uno sponsor o un finanziamento pubblico".

Un impegno strappato nella visita lampo alla basilica che lo stesso Sgarbi ha fatto conoscere pubblicando sulla sua pagina ufficiale di Facebook le foto del monumento.

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