Assolo e il suo presepe vivente sono un caso unico nell'Isola: 387 residenti e quasi 200 figuranti per la rappresentazione della Natività. Maria Elena e Cesare (Carrucciu e Serra di cognome) sono la Madonna e San Giuseppe, il nascituro è Lorenzo, 4 mesi, figlio di Giuseppe e Stefania Fulghesu.

Mamma e babbo stanno a pochi passi dalla culla in paglia nella grotta ricavata in un antico giardino di una casa campidanese.

Il paese della Marmilla schiera, dunque, una batteria di figuranti da far invidia alle più grandi e organizzate, ma soprattutto danarose, città del Belpaese. Emanuele Perra è il presidente dell'associazione giovanile "Bentu e Jara" e dalla prima mattina corre da una parte all'altra del paese per sincerarsi che ogni singolo aspetto organizzativo sia al suo posto: "Per noi non è altro che la celebrazione di un grande evento, per il paese e per ogni credente della nostra associazione - dice a due passi dalla grotta che ospiterà la celebrazione della Natività - e sono orgoglioso del mio gruppo, della mia associazione. Siamo fieri per quello che facciamo".

Matteo Fanari da un triennio è il cattivo di turno. L'Erode, il re della Giudea che allo scopo di uccidere Gesù ordinò il massacro di centinaia di bambini, l'uomo della cosiddetta "strage degli innocenti". Matteo asseconda le necessità di una comunità che grazie a lui e a un'altra decina di giovanissimi ha scoperto un palcoscenico regionale e un ritorno immediato dal punto di vista economico: ieri con pioggia e vento a fare da padroni ad Assolo c'erano diverse migliaia di persone.

Entusiasmo anche dal sindaco Giuseppe Minnei: "Il nostro presepe vivente è un caso unico nell'Isola per coinvolgimento e numeri".
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