A Oristano l'arte di Angela Spano e Gavino Spezzigu
I due artisti esporranno le proprie opere, dal 2 al 5 marzo, nello spazio ComenciniPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Due storie distinte, due anime inquiete nutrite di tradizioni poetiche divergenti, piegate all’universo concettuale di una tradizione ancestrale che annualmente ripropone se stessa, eternamente rinnovata dallo spirito e dall’orgoglio del popolo sardo.
Dal 2 al 5 marzo, nello spazio Comencini di Oristano, in mostra ci saranno le opere di Angela Spano e Gavino Spezzigu, in onore dell’annuale edizione della più famosa giostra equestre sarda.
Angela Spano, nata ad Ajaccio in Corsica, da madre siciliana e padre sardo nel 1974, dopo aver frequentato il liceo artistico prosegue gli studi all’Accademia di Belle Arti a Firenze, dedicandosi prima allo studio dell’arte classica e rinascimentale per poi, sotto la guida del professor Bimbi, approfondire lo studio dell’arte espressionista dei pittori viennesi e tedeschi.
Gavino Spezzigu è originario di Ploaghe, nato a Sassari nel 1985 si è trasferito nella bassa Gallura all’età di 10 anni. Diplomato all’Istituto Tecnico Commerciale e Geometri “Don Gavino Pes” di Tempio Pausania.
Questi sono i due artisti, doppie eliche parallele destinate a non incontrarsi mai, ma che assieme contribuiscono a creare questo ossimorico Dna concettuale della tradizione del carnevale”.
Gavino abbraccia l’arte pittorica per diventare autosufficiente nell’espressione del proprio universo edonistico, fatto di Pop Art, fumetti e grandi contrasti in bianco e nero macchiati di sangue, memori dell’esotismo nipponico da cui la tradizione pittorica occidentale attinge ormai da secoli senza mostrare segni di stanchezza, pura ripetizione formale o manieristica.
Angela dipinge con sentimento immagini statuarie in cui l’ipnotismo espressionista delle figure umane, si sposa in un connubio tutto femminile nei rimandi alla Secessione Viennese e all’Art Noveau d’inizio XX secolo.
Giovani, speranzosi e appassionati, i due artisti restituiranno a modo loro le immagini di un evento ormai entrato nella memoria collettiva dei sardi in maniera indelebile qual è quella del carnevale.
Gianluigi Deidda