A Monserrato il mestiere di liutaio rivive nel museo dedicato a Giuseppe Triolo
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I mandolini erano i suoi figli, la sua vita. Giuseppe Triolo, di origini torinesi e monserratino da oltre trent'anni, è scomparso di recente ma i suoi liuti resteranno nella storia di Monserrato grazie a un museo a lui dedicato dove verranno esposti gli strumenti realizzati in questi anni. E saranno organizzati laboratori per far conoscere l'antico mestiere del liutaio.
"Desiderava che i suoi figlioli non rimanessero soli dopo la sua morte, ma che fossero i testimoni dell'impegno di tutta una vita", racconta la moglie Antonella, che è sempre stata al suo fianco. "Abbiamo chiuso il negozio a Torino e siamo arrivati qui nell'84 - ricorda - Da allora il suo lavoro è sempre stato questo: prima la liuteria, poi l'associazione culturale e la scuola con cui ha cercato di insegnare la bellezza del mestiere".
Nella liuteria di via Sa Giara ci sono tutti gli strumenti a corda possibili e immaginabili, tutti firmati Triolo. Tra i suoi primi clienti, c'è Mauro Palmas, compositore e musicista di spicco della musica sarda. I suoi strumenti sono firmati Triolo: una mandola, due liuti cantabili, una chitarra a otto corde, e la cosiddetta "triolarpa", cioè l'arpa di Triolo.
Ora spetta al Comune portare avanti l'importante eredità. "Realizzeremo un museo per la custodia e l'esposizione degli strumenti - annuncia l'assessora Emanuela Stara - E un laboratorio che rappresenti la trentennale attività di Triolo".