Maurizio Onnis: “Il candidato”, Catartica (pp.144)
Un giornalista milanese attraverso i territori che per Marco Sanna, presidente della Regione Sardegna travolto da uno scandalo, hanno costituito il maggiore bacino elettoralePer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Se ne “Il figlio di Bakunìn” Sergio Atzeni induce un giovane a girovagare tra il Sulcis e Cagliari nel tentativo di ricostruire la storia – umana e politica – di Tullio Saba (minatore, sindacalista, politico, uomo) ne “Il Candidato” (Edizioni Catartica, 144 pp.) Maurizio Onnis costringe un giornalista milanese ad attraversare i territori che per Marco Sanna, presidente della Regione Sardegna travolto da uno scandalo, hanno costituito il maggiore bacino elettorale.
L’accostamento tra i due romanzi ci è utile per riflettere su quanto in entrambi sia forte l’istanza di verità, che nella mediazione con il racconto terzo mina la sua stessa credibilità e la sua stessa funzione; così come non ci è dato sapere chi davvero sia stato Tullio, analogamente possiamo solo provare a individuare, tra le tante e contradditorie versioni proposte da chi lo ha conosciuto, chi sia Marco Saba. Chi sia e chi sia stato prima di diventare Presidente.
I fatti: Saba viene arrestato il giorno stesso in cui avrebbe dovuto insediarsi. L’accusa è di aver fatto affari con le grandi aziende del mercato elettrico, decise a impiantare pali e pannelli ovunque nella regione in nome di un presunto ecologismo, favorendo l’acquisizione di terreni. E non solo. Nella rete degli inquirenti, qualche giorno dopo, sono finiti alcuni manager di tre multinazionali del settore energetico.
E dunque, chi è Satta? Ha servito o ha tradito la sua terra? È di sinistra o di destra? Qualcuno – un sindaco – risponde che non è né l’uno né l’altro: è come il vento. Come quello che si cerca di imbrigliare per produrre energia. Nel nome del progresso. Nel nome del green deal. Nel nome del denaro. Emerge feroce dalle pagine una terra messa sotto scacco, prima ancora da chi – in nome di un posto di lavoro, di una concessione, di un promesso facile guadagno – ha deciso di svenderla.
L’intento di Onnis di porre al servizio di un’istanza sociale e politica la propria voce autoriale è dichiarato per statuto narrativo: questo è il patto che sigla con il lettore, e non lo tradisce mai fino all’ultima pagina. Un libro che vi consigliamo di leggere ascoltando in sottofondo “Liberos, rispettatos, uguales” dei Kenze Neke, un... evergreen.