«Cara Unione,

la mattina del 27 agosto a Palma di Maiorca si è abbattuto un forte uragano con pioggia e vento molto intensi. Di conseguenza, l'aeroporto della città è stato chiuso per alcune ore. Nel pomeriggio è stato regolarmente riaperto, ma tutti i voli in partenza hanno subito ritardi. Il mio volo Ryanair per Cagliari era previsto alle ore 19.30. Mi sono recato in aeroporto alle 18:00 e il volo risultava regolare. Verso le 19:00 Ryanair e l'aeroporto hanno comunicato che sarebbe partito in ritardo alle 23.30. Ci siamo rassegnati e abbiamo aspettato al gate. Alle 21.05 Ryanair ha comunicato la cancellazione del mio volo e di moltissimi altri.
Da quel momento è iniziata la nostra odissea. Si è formata una lunga coda di circa 300 metri al banco informazioni Ryanair. Nell'aeroporto di Palma di Maiorca c'erano intere famiglie con bambini piccoli e neonati, disperate per la situazione. La mancanza di informazioni certe e di assistenza stava facendo salire la tensione. Alcune persone avevano iniziato a dare in escandescenza per lo stress e la frustrazione. Di conseguenza, sono state chiamate le forze dell'ordine in tenuta anti sommossa, nel tentativo di placare gli animi e prevenire eventuali tafferugli, dato il gran numero di passeggeri bloccati in aeroporto (oltre 1000 persone secondo le stime) e le condizioni di disagio estremo, soprattutto per le famiglie con bambini.

Alcuni assistenti davano informazioni frettolose dicendoci semplicemente di "arrangiarci": non c'erano né hotel né riprogrammazione di voli disponibili. Ci hanno detto di cercare qualche volo per i prossimi giorni, in pratica sia la compagnia che l'aeroporto ci hanno abbandonati a noi stessi. Abbiamo ottenuto solo un buono sconto di 4 euro per uno snack, inutilizzabile considerando che era tutto chiuso.

Abbiamo verificato che il primo volo utile per Cagliari era giovedì. Sia io che i miei amici dovevamo rientrare per questioni di lavoro e personali. Quindi, abbiamo cercato innanzitutto di trovare una sistemazione per la notte ma, dopo alcune ore e decine di telefonate, gli hotel nel raggio di 10 km erano pieni. Ci siamo resi conto che avremmo passato la notte in aeroporto.

Abbiamo quindi cercato un modo per lasciare l'isola il prima possibile e abbiamo cercato qualsiasi volo disponibile, ma inutilmente. Alcuni voli, anche per destinazioni europee, avevano 1 o 2 posti liberi a prezzi esorbitanti, anche di 1000 euro. A quel punto abbiamo iniziato a demoralizzarci, pensando di dover passare altri 4 giorni a Palma senza neanche un alloggio.

Alla fine, abbiamo optato per una nave per Barcellona, spostando il problema della ricerca di un volo dall'aeroporto di quella città, con maggiori probabilità di trovare un collegamento per l'Italia. Siamo riusciti a trovare l'unico traghetto per Barcellona in partenza da un porto a circa 50 km da Palma, al costo di 110 euro a persona in poltrona.

Dopo una notte passata sul pavimento dell'aeroporto, con bagni sporchi e quasi inutilizzabili, e con grande difficoltà a ricaricare i telefoni (le poche prese erano solo nei bagni), la mattina siamo partiti col traghetto. Dopo 6 ore di traversata in mare molto agitato, siamo finalmente arrivati a Barcellona.

Nel frattempo, siamo riusciti a prenotare un volo ITA Barcellona-Roma e Roma-Cagliari per martedì 29 agosto, al costo di 267 euro. Abbiamo prenotato un hotel vicino all'aeroporto di Barcellona per la notte (264 euro per la doppia). Il pomeriggio siamo ripartiti per Roma e finalmente la sera del 29 agosto, dopo due giorni di inferno, sono riuscito a rientrare a Cagliari, spendendo complessivamente oltre 600 euro.

Per ora abbiamo ricevuto il rimborso solo del volo cancellato, nella speranza di poter recuperare almeno in parte le altre spese.

Mi chiedo come tutto ciò sia possibile, noi passeggeri siamo sempre abbandonati a noi stessi.

Grazie dell’attenzione».

Fabrizio Vadilonga

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