"Cara Unione,

questa è la storia di un dramma vissuto da una donna in seguito ai bombardamenti avvenuti a Cagliari il 17 febbraio del 1943.

Adelina, nata a Siliqua nel 1915, in seguito alla morte dei suoi genitori a soli dieci anni, viene allevata da una zia benestante che le dà l'amore di cui ha bisogno e le permette di studiare e conseguire un titolo di studio. Diventata ragazza impara a cucire frequentando la sartoria di un'altra zia, diventa brava, soprattutto come camiciaia. Un giorno un bel giovane di Mandas, che lavorava alla Marina di Cagliari, Antonio, entra in sartoria per ordinare una camicia e si innamora di Adelina.

Dopo qualche tempo di corteggiamento, chiede la sua mano e i due giovani si sposano. Adelina, finalmente, sembra aver raggiunto la felicità tanto desiderata. Nel 1938 nasce la prima bambina, Maria Laura, e nel 1941 il maschietto Bruno.

È felice con la sua famiglia, con suo marito che l'adora e i suoi due bambini.

I due sposi decidono di voler andare a vivere in città.

Antonio vende la casa di Mandas e con la sua moto Guzzi, il 17 febbraio, si reca a Cagliari a fare il compromesso di vendita per la nuova casa in via Alghero.

Improvvisamente l'aria diventa strana, si incupisce, dal cielo arrivano degli strani rumori, ma Antonio in sella alla sua moto corre, corre, sembra non accorgersi di nulla, pensa solo che tra pochi istanti il suo sogno si avvererà, la sua nuova casa in città, immagina sua moglie e i suoi bambini che giocano nel nuovo salone, vede le camerette da letto, la nuova cucina, ma all'improvviso tutto si ferma, un forte boato spazza via in un istante tutti i suoi sogni.

C'è tanta polvere, si sentono tante urla, lamenti, sirene, Antonio è a terra, sbalzato dalla sua moto Guzzi, Antonio è stato colpito da una scheggia in testa, Antonio non vede più la sua casa, non vede più la sua sposa, non vede più i suoi bambini. Antonio non c'è più, è sepolto tra le macerie.

Adelina attende il suo rientro a casa, le ore passano, iniziano a giungere delle strane voci, le lancette dell'orologio girano veloci, si sente parlare di un bombardamento a Cagliari, Adelina disperata corre a casa della sua amica Maria e le chiede di accompagnarla in città. Bacia i suoi bambini e corre alla stazione. Il rumore dei binari rimbomba nella sua testa, un brutto presentimento la assale, si sente mancare.

Adelina e la sua amica Maria cercano tra le macerie. Antonio non si trova, forse Antonio è con la sua moto da qualche altra parte della città, in salvo, pensa Adelina! Cercano, cercano, Adelina e Maria, finché Antonio non compare. È lì, a terra, impolverato e insanguinato.

Adelina, la bambina che a 10 anni ha perso tutto riappare all'improvviso. Adelina ora ha 28 anni, rivive lo stesso strazio, lo stesso dolore. Urla, piange, si dispera. Abbraccia il suo sposo, lo stringe forte, non vuole lasciarlo, non vuole lasciare l'amore che l'ha resa felice, che le ha dato i suoi due bambini che ora anno 5 e 2 anni. Adelina ha riperso tutto in quel maledetto istante.

Adelina ha dovuto privarsi dei suoi due bimbi, ha dovuto mandarli in collegio, ha dovuto rimboccarsi le maniche e andare a lavorare per poterli mantenere.

Adelina è stata una donna che ha vissuto nella sofferenza fino alla sua morte.

Adelina non è una donna famosa, ma è stata una donna umile forte e coraggiosa, privata della sua felicità. Una donna alla quale la guerra ha bombardato il suo cuore!

Oggi, per la festa della donna, voglio dedicare un pensiero a lei, bambina, donna e madre coraggiosa e a tutte le donne che come lei hanno e soffrono tanto.

Ti amo nonna".

Alessandra

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