“Cara Unione,

penso che sia sotto gli occhi di tutti la profonda arretratezza che vive il sistema infrastrutturale sardo. Si parte dalla continuità territoriale aerea limitata solo su Roma e Milano a quella marittima con prezzi folli, navi vecchie e in ultimo la cancellazione di Arbatax dai collegamenti via mare fino a quelli interni fatti da strade e ferrovie.

In questo quadro desolante pare evidente il menefreghismo di regione e governi nazionali, indipendentemente dal colore politico, che non hanno mai avviato una politica seria sui trasporti. A questo si aggiunge anche la totale assenza della nostra regione all'interno di uno dei nove assi prioritari del sistema europeo di reti transeuropee dei trasporti (il cosiddetto TEN-T).

Le reti TEN-T sono un insieme di infrastrutture lineari (ferroviarie, stradali e fluviali) e puntuali (nodi urbani, porti, interporti e aeroporti) considerate rilevanti a livello comunitario. Le infrastrutture che si trovano all'interno di questi corridoi hanno una priorità in termini di assegnazione di risorse sia europee che nazionali che sarebbero fondamentali per lo sviluppo della nostra regione.

La Sardegna infatti è l'unica grande isola del Mediterraneo ad essere stata lasciata fuori da queste reti, visto che troviamo isole come la Sicilia (quinto corridoio) ma anche Cipro (quarto corridoio) e addirittura Malta (quinto corridoio). Da sardo che pretende di avere un sistema di trasporti alla pari degli altri cittadini italiani ed europei sollecito la regione e governo affinché si facciano carico di far inserire l'isola o nel sesto asse (Amsterdam-Genova) o nell'ottavo (Dublino-Marsiglia) con il loro prolungamento su territorio sardo con il pezzo Porto Torres-Cagliari.

L'aggiunta della Sardegna infatti in uno di questi corridoi potrebbe portarci fuori da quella arretratezza infrastrutturale che ci trasciniamo fin dall'unità italiana ed anche prima.

Andrea Busa

***

Potete inviare le vostre lettere, segnalazioni e contenuti multimediali a redazioneweb@unionesarda.it specificando il vostro nome e cognome e un riferimento telefonico. Nell'oggetto dell'email chiediamo di inserire la dicitura #CaraUnione.

(La redazione si limita a dar voce ai cittadini che esprimono opinioni, denunciano disservizi o anomalie e non necessariamente ne condivide il contenuto)

© Riproduzione riservata