"Gentile redazione,

sono un paziente che soffre di artrite reumatoide in cura presso il centro di immunologia di Cagliari.

Qui, per alleviare i dolori della mia patologia, mi è stato erogato come farmaco il Kevzara.

La sua somministrazione stava cominciando a dare i primi, positivi, effetti sulla mia salute con una riduzione del dolore e del gonfiore articolare proprio come prospettato dal mio medico quando me lo ha prescritto. Iniziavano a diminuire quei dolori insopportabili che spesso rendevano la mia giornata un vero e proprio inferno. Il suo utilizzo però, non è stato approvato dalla Regione Sardegna che ha deciso di permettere la prescrizione solo di un altro farmaco, il Roactemra.

Trovo la decisione molto strana essendo il farmaco stato già approvato da AIFA a livello nazionale e, immagino anche dalle autorità europee, l’EMA di cui ho sentito parlare molto l’anno scorso per la possibilità che fosse trasferita a Milano. Mi chiedo come sia possibile e in base a quali criteri un farmaco che potrà essere utilizzato in tutta Italia, in Europa e immagino anche negli USA, non debba essere utilizzato da noi sardi.

È stata individuata dai super esperti farmacologi della nostra Regione una qualche incompatibilità genetica tra la molecola in questione e il nostro DNA? Che motivazioni ci sono dietro la mancata approvazione, visto che questo nuovo farmaco (Kevzara), costa meno dell’altro che è prescrivibile?

Lascio proprio agli esperti la risposta.

Io mi sono ritrovato improvvisamente a non poter più utilizzare il farmaco con cui avevo iniziato le mie cure per riuscire a combattere l’artrite reumatoide e i suoi dolori. Nuove ricette da farsi prescrivere, nuovi dosaggi con l’incognita di non sapere se il nuovo farmaco mi possa dare quei miglioramenti che avevo iniziato a intravedere grazie alla somministrazione del Kevzara. Insomma un ostacolo in più nella mia lotta contro l’artrite. Se l’Assessore alla Sanità della nuova Giunta può darmi una risposta gliene sarò grato".

Giovanni Sebastiano Carta - Cagliari

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