«Perché noi lavoratori della Portovesme non possiamo avere un futuro?»
Lo sfogo di un giovane interinale, e l’appello al presidente SolinasPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
«Cara Unione,
sono un giovane lavoratore interinale della Portovesme s.r.l. e scrivo anche a nome di tutti quei giovani che vorrebbero crearsi un futuro nella propria terra, di tutti quei padri di famiglia che hanno scelto di intraprendere questa strada oramai incerta, di tutte quelle famiglie che fanno i conti ogni giorno per tirare avanti, con mille sacrifici, per creare un briciolo di futuro ai propri figli.
Il presidente Solinas sa benissimo cosa sta succedendo, e voglio iniziare ringraziando lui e tutta la sua Giunta e chi più chi meno ha dato una mano in questa battaglia, perché così bisogna chiamarla.
Dal 1 marzo partirà la cig per tutto lo stabilimento con una rotazione che esclude i lavoratori interinali. Per noi interinali, dunque, nessuno escluso, andrà avanti la cassa integrazione a 0 (zero) ore, perché per legge i lavoratori interinali con la cassa integrazione aperta non possono lavorare, così ci è stato detto, che poi non si parla di cig ma di tis, una cassa integrazione per i lavoratori interinali.
Detto questo siamo più di 60 lavoratori in una fascia di età che va dai 20 ai 60 anni, che futuro vogliamo dare al nostro territorio? Sino a dove vogliamo arrivare? Cosa abbiamo intenzione di fare? Perché nessuno ci può aiutare? Noi non chiediamo tanto, vogliamo solamente lavorare! Portare uno stipendio a casa! Crearci un futuro!
Diteci cosa dobbiamo fare, di sacrifici ne stiamo facendo tanti, ma così non si può andare avanti, abbiamo bisogno di capire se ci sarà un domani e che non sia troppo lontano! Abbiamo bisogno di risposte! Molti di noi sono molto giovani è vero, ma se hanno deciso di restare è perché sono innamorati del territorio. Purtroppo in questo periodo storico non abbiamo tante possibilità di lavoro nel sud Sardegna, se muore anche quest'ultima briciola di speranza credo che morirà tutto, fa male dirlo ma è così, e saremo costretti a partire, per fare cosa non si sa e non è nemmeno detto che qualcosa troveremo.
Caro Solinas solo lei può salvarci, l'abbiamo votata perché crediamo in lei, crediamo che lei possa fare ancora qualcosa per noi, non starò qui a pregare nessuno, ma se leggerà questa lettera, spero possa capire quanto dispiacere c'è tra noi lavoratori interinali, dispiace anche per tutta la fabbrica e le tutte ditte d'appalto, tutti grandi lavoratori pronti a lottare.
Siamo pronti a rinascere, crescere e correre insieme!
Forza Sardegna! Forza Portovesme!».
Federico – Iglesias
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