Pubblichiamo oggi la riflessione di una lettrice circa la giovane mamma morta a Torino per un tumore al seno, e che da anni lottava contro la grave patologia da cui è affetta la sua piccola Bea, di otto anni.

La nostra lettrice racconta di una vicenda analoga, e di una vita che continua, nonostante tutto.

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Gentile redazione,

ho letto questa mattina della morte a Torino di Stefania Fiorentino, mamma di Bea, la piccola – oggi di 8 anni – che dalla stampa era stata definita "la bambina di pietra" per via della rara malattia che la affligge e la costringe in un corpo inerte.

Una mamma che negli ultimi anni ha lottato con forza contro due gravi patologie, quella del cancro al seno da cui era stata colpita e quella della sua bimba.

Anche io sono mamma di un ragazzino disabile, e da neanche tre mesi ho perso il mio adorato marito.

A questo mondo c’è chi riesce a vivere una vita sostanzialmente serena e chi, purtroppo, si ritrova davanti una strada tutta in salita, una guerra da combattere giorno dopo giorno.

Quello che mi fa arrabbiare molto, però, vedendo in foto il sorriso determinato e, nonostante tutto, sereno di Stefania, sono le migliaia di commenti che leggo sui social e in cui le persone dicono di una guerra combattuta e, purtroppo, persa.

A mio avviso, non è così: perché quell’esempio di forza, dignità e amore sconfinato di mamma è qualche cosa che non si perderà mai, e resterà per sempre nel cuore di chi le è stato accanto e di chi l’ha sostenuta o si è semplicemente interessato alla sua vicenda. Perché le guerre, per fortuna, non si combattono mai da soli.

Con un forte abbraccio al papà, perché la vita, nonostante tutto, continua.

Mamma Laura da Sassari

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