Pubblichiamo oggi il commento di un lettore circa l'intervista rilasciata dalla professoressa Maria Pia Massetti dell'istituto "Siotto" nei giorni scorsi a L'Unione Sarda.

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"Gentile redazione,

leggo l'articolo dell'Unione Sarda del 04/10/2017, un'intervista alla professoressa Maria Pia Massetti del liceo "Siotto", e vi mando alcune considerazioni.

La signora Massetti, di fronte all'emergenza causata (soprattutto ma non solo) dagli algerini sbarcati nella nostra isola ormai a migliaia e senza neanche il pretesto di un bisogno umanitario ma, come dimostrano i fatti, guidati spesso da motivazioni delinquenziali e mire predatorie, dice che i corsi di difesa per le donne non sono la soluzione. E fin qui niente da dire: la soluzione sarebbe infatti fermarli allo sbarco e poi espellerli, cosa che si fa tranquillamente in Gran Bretagna, quella dell'Habeas Corpus e della Magna Carta, patria della Democrazia e del multiculturalismo. Da noi, invece, gli si fornisce solo un pezzo di carta che gli intima, tra le grasse risate dei nostri non graditi ospiti, di lasciare volontariamente il territorio nazionale. E infatti la stragrande maggioranza si dedica senza soluzione di continuità al crimine. Sono episodi gravissimi e odiosi, che colpiscono soprattutto anziani, gente che lavora, ragazze sole. Già, le ragazze.

La Vice Preside del Siotto pare affermare che la colpa di questa situazione starebbe negli uomini che non accettano "le donne nei ruoli apicali" e non sopportano che "camminino da sole". Ma che c'entra?

Parrebbe quasi un problema culturale e di mentalità di noi uomini italiani se non si può più andare in giro per Cagliari e dintorni senza rischiare un'aggressione.

Dell’ "elemento straniero" se ne parla in seguito, raggiungendo il vertice conclusivo del suo ragionamento. Cito: "parliamo di stranieri spaesati, che hanno fame" (ed infatti li abbiam visti, i ragazzotti algerini: tristi, remissivi e macilenti…) "che aggrediscono e rubano un braccialetto solo per questo motivo".

Ecco, spero che i familiari della povera ragazza aggredita, brutalizzata e rapinata del suo braccialetto l'altro giorno in Via Roma non leggano questo articolo. Perché io, al loro posto, potrei veramente perdere la testa. Infine la soluzione quale sarebbe? Educare alla tolleranza sin da bambini, certo. Non pretendere di poter fruire della propria città in sicurezza ma subire e sopportare in nome di questa cosiddetta tolleranza. E se poi succede qualcosa di ancora più grave tiriamo fuori i gessetti colorati e suoniamo "Imagine" di John Lennon e tutto a posto sino alla prossima.

Mi spiace, Signora Massetti, le cose non funzionano così nei Paesi civili, quelli che la convivenza e la tolleranza la perseguono veramente ma che sanno che niente si può costruire senza che il rispetto, la sicurezza, l'applicazione delle leggi vengano garantiti in modo inflessibile. Glielo dice un sardo che in uno di questi Paesi ci vive e ci lavora e che ha la doppia cittadinanza britannica ed italiana, da parecchio".

Davide Olla - Cagliari

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