Dopo la pubblicazione della lettera di un nonno di Cagliari che chiedeva perché negli istituti scolastici non debbano esserci più i presepi, si è aperto sulle nostre pagine un vivace dibattito. Fra le numerose riflessioni ricevute, diamo spazio oggi a quella di un lettore secondo cui almeno una spiegazione ai nostri figli debba essere data. Compito che spetterebbe anzitutto alle scuole.

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"Gentile redazione,

mi permetto di scrivere per rispondere al Signor M. L. di Cagliari, il quale, nella sua appassionata e lucidissima lettera pubblicata ieri sulle vostre pagine, lamenta la mancanza dei presepi nelle scuole italiane. Sono perfettamente d'accordo con quanto da lui scritto. Ho sempre odiato le negazioni senza spiegazioni ed anche nel mio lavoro ho sempre lottato affinché ad ogni no seguisse una spiegazione logica.

Forse noi adulti, oltre che criticare, dovremmo chiedere spiegazioni a questi presidi.Che poi andrebbero girate a tutti quei bambini delusi da chi, oltre alla nozionistica, dovrebbe insegnare i valori della vita, quali la libertà, e non certo far pesare dei soprusi basati su mere convinzioni del tutto personali che il più delle volte nascono, come sta accadendo, all'uniformarsi a stupidi quanto inutili diktat che arrivano 'dall'alto'.

Vedo un mero disegno politico in tutto questo, la cancellazione delle identità e della sovranità dei Paesi. Io, da adulto intelligente, capisco questo squallido disegno e, nel mio piccolo cerco di combatterlo e di tenermi ben fuori dal "coro" e non do nemmeno la colpa ad altre religioni sempre più dilaganti.

La colpa si sa di chi è...inutile ripeterlo. Ma ai bambini chi lo spiega? E come lo si spiega? Signori Presidi, volete farlo voi?"

Mauro Altea

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La lettera del nonno di Cagliari:

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