"Cara Unione,

assistiamo in questi giorni a toni accesissimi contro parlamentari 'migranti' da un gruppo all'altro, a sostegno del governo o della opposizione.

La facoltà di ricordare non è però particolarmente esercitata dai rappresentati istituzionali, e in verità non lo è neanche dal popolo che li ha eletti e, allora, è doveroso ricordare.

Giorgia Meloni, presidente di FdI, ha dichiarato che il governo si regge sul 'mercato delle vacche'. Già, ma nel 2010, la signora Meloni era ministro del governo Berlusconi, il quale si salvò dalla sfiducia grazie alla 'migrazione' di due parlamentari, Domenico Scilipoti e Antonio Razzi. Non abbiamo sentito allora levare grida di indignazione per tale passaggio, il che permise alla signora Meloni di mantenere la poltrona.

Sulla stessa linea di attacco Matteo Salvini, segretario della Lega, che ha definito il mercato delle vacche disgustoso, ma dimentica il passaggio, nel 2008, di Sergio De Gregorio, da sinistra a destra, contribuendo alla caduta del governo Prodi. Nel 2008, Salvini si ritrovò, in Parlamento, collega del Di Gregorio, entrambi eletti nelle liste del Popolo della Libertà (PdL). In questa legislatura, abbiamo visto parlamentari 'migranti' verso la Lega, addirittura dal M5S, ma lo stomaco non gli si è guastato più di tanto.

Da ricordare che anche Luigi Di Maio si scagliava contro il mercato delle vacche.

Sicché, i conversi o i traditori sono chiamati 'vacche', il tutto a seconda del momento e dell'appartenenza".

Primo Mastrantoni

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