"Gentile redazione,

scrivo queste poche righe indirizzandole anzitutto alla Regione Sardegna e per segnalare che, nell'Isola, ancora esistono famiglie di serie A e famiglie di serie B.

Sono un cittadino italiano e soprattutto sardo che con le sue puntuali trattenute regionali e comunali mensili fatte sulla misera busta paga, misera perché come sappiamo gli stipendi sono fermi da 20 anni e il costo della vita è raddoppiato, contribuisce ai servizi ai cittadini.

Sono contento del nuovo progetto lanciato dalla Regione a favore delle famiglie numerose con l'iniziativa 'la famiglia cresce', dove vengono erogati dei contributi a favore delle famiglie con a carico 4 figli e più.

Tutto bene dunque, ben vengano questi aiuti alle famiglie perché è giusto che ci siano. Quello che non capisco, però, è perché chi ha 1 o 2 o 3 figli, come nel mio caso, non debba essere considerato come famiglia... anche noi paghiamo i nostri contributi.

Io ho tre figli tutti della stessa età, sono gemelli, hanno 14 anni e dal giorno della loro nascita ad oggi non ho mai ricevuto nessun tipo di agevolazione o sgravio fiscale da parte delle varie amministrazioni.

Ho sempre pagato tutto , dall'asilo nido alla scuola primaria e secondaria 1° e 2° grado, e credetemi pagare per uno è un prezzo pagare per tre è un altro e, ripeto, gli stipendi sappiamo quelli che sono perché, ricordiamocelo, paghiamo in base all'ISEE: il mio arriva a mala pena a 15mila euro però, avendo tre figli, sono escluso da questi benefici e come me tante altre famiglie.

Vorrei tanto che in Italia si facesse di più per la famiglia, ma per tutte le famiglie...poi chiediamoci perché non si fanno più figli.

Grazie dlel'attenzione".

Lettera firmata* - Cagliari

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