«Eolico, assalto da fermare. Tutti sottoscrivano Pratobello ‘24»
«Tutte le amministrazioni si oppongano ai progetti, si mettano da parte divisioni e recriminazioni, in atto un vero e proprio arrembaggio»(Archivio)
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Cara Unione,
anche io sono parte della moltitudine di sardi che vorrebbero limitare l’occupazione e lo scempio del territorio e delle coste sarde da tutte le varie società che, al fine di beneficiare dei generosissimi contributi statali hanno presentato richiesta di autorizzazione per impianti eolici (terrestri o off-shore) e/o fotovoltaici.
Per questo invito quante più persone a sottoscrivere la legge di iniziativa popolare “Pratobello 2024” e chiedo ai nostri politici di mettere da parte divisioni e recriminazioni, pensando che, se precedentemente avevano assunte posizioni a favore degli impianti di energia rinnovabile, probabilmente non immaginavano un tale arrembaggio.
Porto l’attenzione su due aspetti che potrebbero aiutare a respingere l’assalto:
- Considerato che alcune Amministrazioni Comunali e la Magistratura si stanno già adoperando affinché sia rispettata la normativa vigente, in particolare la LR n.5 del 3/7/2024 “Misure urgenti per la salvaguardia del paesaggio e dei beni paesaggistici e ambientali”, potrebbe essere utile, ove non ancora fatto, estendere questo comportamento a tutto il territorio isolano.
- Suggerisco che tutto il mondo del lavoro della Sardegna, piccoli e grandi operatori di tutti i settori (alberghiero, edilizio, del commercio, proprietari dei terreni, studi professionali) rifletta sulla opportunità di collaborare con le società che lavorano alla realizzazione degli impianti, se necessario rifiutando lavori e collaborazioni così da rallentare la realizzazione dei programmi. Capisco che si tratta di rinunciare a delle opportunità di lavoro, ma forse non sono esattamente tali, molto probabilmente porteranno un domani a non avere la frutta e la verdura da raccogliere, la vigna e l’oliveto da seguire per produrre il vino e l’olio con la qualità riconosciuta a livello internazionale, niente più panorami da cartolina e di conseguenza nemmeno turismo. Solo ancora tanta emigrazione.
Un’ultima nota di apprezzamento per il grande lavoro che L’Unione Sarda e i suoi giornalisti,Mauro Pili e i suoi collaboratori in particolare, stanno conducendo nella salvaguardia della nostra terra. Grazie.
Mariano Ruiu
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