“Cara Unione,

tanto si parla, anche in campagna elettorale, dell’importanza della scuola e del garantire la frequenza ai nostri giovani. Un tema su cui tante parole erano state spese anche all’epoca del Covid e dopo che i ragazzi, costretti per lunghi periodi a casa, più di altri erano stati costretti a sacrifici con un inevitabile impatto sulle nozioni apprese e la conseguente preparazione.

Oggi, con la crisi energetica, sempre più pressante, le nuove ipotesi che per farci risparmiare sui consumi prevedono una settimana scolastica “corta”, dal lunedì al venerdì, di modo da chiudere gli istituti di sabato.

E allora la domanda è sempre la medesima, ma la scuola non dovrebbe essere la priorità?

Grazie dell’attenzione”.

Cristina Porcu

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