Il 21 e 22 settembre Autunno in Barbagia fa tappa ad Austis. Il gioiellino incastonato tra le pendici del Gennargentu apre le sue Cortes per uno degli eventi più identitari dell’Isola.

Nel weekend previsto un ricco programma di eventi, percorsi naturalistici e degustazioni enogastronomiche.

La storia di Austis risale al Neolitico, come testimoniano le punte di freccia in ossidania trovate in zona. Tra i monumenti più importanti troviamo il dolmen di Perda Longa, i nuraghi di Turria, Lughia e Istecori, che raccontano tanto della civiltà nuragica.

Imperdibile anche il paesaggio, un vero e proprio paradiso naturale, selvaggio e intatto. Dalla foresta di lecci ai boschi di sughera, passando per le meravigliose sculture rocciose modellate dalla natura e dal tempo. Acqua e vento hanno plasmato imponenti massi di granito donando loro profili che ricordano animali o persone, “Sa crabarissa” è la più famosa: secondo la leggenda rappresenta una donna di Cabras trasformata in pietra per aver negato cibo a un pastore. Passeggiando lungo i vari sentieri si possono ammirare le vecchie carbonaie e i caratteristici ovili.

L’identità locale viene celebrate anche con gli spettacoli che vedono protagoniste le antiche maschere di sos Cologanos. Tra i cibi, da segnalare i ravioli di patate e formaggio, la fregula istuvada, l’agnello arrosto e le immancabili seadas.

Le cose principali da vedere: il santuario campestre Sant’Antonio, Sa Crabarissa (previste visite guidate con navetta che parte dal centro storico, anch’esso da non perdere), Sa Conca de Oppiane, Su Nou Orruendeche, Nuraghe di Turria, Bortamelone.

Da non perdere l’oasi faunistica di Assai dove hanno trovato il loro habitat diverse specie protette come il daino e il cervo sardo. Sono inoltre presenti cinghiali, volpi, donnole, martore, conigli, e il raro ghiro sardo. Numerosi anche gli uccelli: il corvo imperiale, lo storno, la pernice, la ghiandaia, il tordo e i rapaci come il falco pellegrino e la maestosa aquila reale.

E poi la chiesa parrocchiale con il crocifisso ligneo e la fonte battesimale realizzati dallo scultore locale Elio Sanna, la casa padronale ottocentesca Marcello “Sa Omo ‘e su Cavalleri”, la casa della memoria nel rione Mesuidda, la casa museo di Tonino Pisano, i murales del paese. Ci saranno anche la mostra di minerali e affini nel salone parrocchiale e la mostra fotografica di Pietro Agostino Fadda.

Il programma dettagliato dell’evento non è ancora stato diffuso.

(Unioneonline/L)

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