La notte di San Silvestro è tradizione consumare determinati cibi che siano di buon auspicio per l’anno entrante. Il primo che ci viene in mente in Italia sono le lenticchie, simbolo di prosperità.

Ma la Sardegna, come sempre, ha le sue tradizioni e i suoi riti.

Un’usanza tipica dei paesi del Sud e del Sulcis è il rito de “Is candeberis”.

Grandi e piccoli vanno di casa in casa a svegliare i propri vicini sbattendo pentole e stoviglie per regalare loro “su trigu cotu”, il grano cotto, come segno di buon augurio per l’anno che verrà. D’altronde uno degli auguri più classici in sardo è proprio “saludi e trigu”, salute e grano.

In antichità, soprattutto negli anni di carestia, quando non si cenava come oggi, il grano offerto dai contadini non era solo beanugurante ma faceva anche in modo che almeno quel giorno nessuno patisse la fame.

La tradizione oggi è ancora viva in alcuni comuni come Fluminimaggiore, Guspini e Arbus, dove la portano avanti alcune associazioni.

(Unioneonline)

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