Come si celebrava l'Epifania in Sardegna?
“Sa femmina eccia”, la torta dei tre re e il canto de sos tres res. Tutto quello che c’è da sapere sulle tradizioni sarde(Ansa)
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Ogni anno il 6 gennaio si celebra l’Epifania, avvenimento che nella tradizione cristiana è legato all’adorazione dei Magi che giunsero dall’Oriente a Betlemme per portare a Gesù Bambino i loro dono: oro, incenso e mirra.
«Dov’è il re dei Giudei che è nato? Abbiamo visto sorgere la sua stella e siamo venuti per adorarlo», dicevano i Magi. Nel Vangelo di Matteo non viene menzionato il numero esatto dei Magi, ma in base ai tre doni si è radicata la credenza che fossero tre.
Qualche curiosità sull’Epifania in Sardegna
Tra le feste cristiane, l’Epifania è forse tra le meno sentite in Sardegna dove però col passare del tempo, come d’altronde nel resto d’Italia, ha iniziato ad essere sempre più identificata con la Befana. Anche nell’Isola vista come una vecchietta che porta doni ai bambini a cavallo di una scopa.
L’Epifania era certamente un giorno festivo già nel Medioevo, riporta un passo della “Carta de Logu”, in cui si legge che «Sa pasca de sa epiphania si clamat pasca nuntza», dove “nuntza” sta per l’annuncio della nascita di Gesù. E col passare del tempo si sono diffuse nella nostra Isola alcune tradizioni catalane.
Sa femmina eccia o sa baccucca eccia, la Befana in Sardegna
Gli epiteti più comuni con cui i sardi si riferiscono alla simpatica vecchietta che premia i bimbi buoni con i dolciumi e punisce quelli cattivi con il carbone sono due: sa femmina eccia e sa baccuccia eccia. Pur non avendo nulla a che fare con le tradizioni, la Befana è diventata il simbolo con cui oggi si identifica, anche in Sardegna, l’Epifania.
La torta dei tre re
In Sardegna l’Epifania viene chiamata anche Sa Pasca de is tres Reis o Pasca de sos tre Rese, nome che ha origini catalane e che rende omaggio appunto ai Re Magi.
In alcune località sarde si prepara un dolce nel quale si mescolano una fava, un cece ed un fagiolo. Una volta cotto e servito, chiunque trova uno dei tre legumi nella propria fetta sarà fortunato tutto l’anno. Tradizione simile a quella che c’è in Spagna, dove però il legume è uno solo e chi lo trova deve pagare per tutti.
Sa pertusitta
Si tratta di una focaccia che riporta in rilievo immagini del mondo pastorale, come pastori e pecore. Secondo un antico rito propriziatorio viene sbriciolata sulla testa dei bambini, dei primogeniti o dei vitelli a seconda della tradizione del paese.
Su kapidu ‘e s’annu, un antico rito
Simile a quello di sa pertusitta, una tradizione viva ancora oggi a Benetutti. Si tratta di una focaccia di pane bianco a forma di corona su cui vengono incisi dodici anellini o piccoli soli, ognuno dei quali rappresenta un mese dell’anno. Il dolce, preparato a fine anno, viene spezzato in testa al componente più giovane della famiglia durante il pranzo del 6 gennaio.
Il canto de “sos tres res”
Si tratta di un canto antico e malinconico, a più voci, che ricorda la visita dei Re Magi a Gesù Bambino. Oggi viene eseguito nelle chiese, il rito antico prevede invece una serie di visite alle case di alcune famiglie del paese, giovani sposi o anziani con problemi di salute, senza che esse siano informate prima.
(Unioneonline)