I malloreddus alla campidanese sono quel tipo di piatto che rientra di diritto nella classifica dei cinque migliori primi piatti tradizionali sardi. Si tratta di un piatto semplice, ma comunque molto saporito e anche particolarmente nutriente, per la varietà di ingredienti che lo compongono.

Per parlarcene abbiamo contattato Ignazio Sanna, cuoco de “La Vecchia Cagliari”: «Per preparare il sugo, si procede con un trito di cipolla; si toglie la pelle dalla salsiccia e la si taglia a pezzetti; successivamente si fa soffriggere la salsiccia nella cipolla. Una volta soffritta, si aggiunge un po’ di concentrato di pomodoro e sale. Si fa cuocere e il sugo è pronto. Se si desidera, si può aggiungere una foglia di alloro».

Ignazio Sanna parla del tempo di cottura: «I malloreddus devono cuocere per un quarto d’ora abbondante, dipende da quale tipo di malloreddus si sceglie. Ci sono alcuni che restano più duri, quelli assortiti, mentre altri dopo 7-8 minuti si sfaldano. Quali preferiamo noi? Quelli assortiti, di diversi sapori. Oltre a quelli classici, ci sono quelli allo zafferano, altri agli spinaci e al pomodoro». Secondo lo chef, questi sono i migliori. Consigli? «La ricetta non può essere modificata più di tanto. Si può aggiungere un po’ di vino bianco o rosso mentre soffrigge la salsiccia. Ma dev’essere una nuvola, un fumé. Un buon Cannonau ci sta bene. Il segreto può essere il Cannonau», conclude Ignazio. 

I malloreddus, grazie alla loro forma, raccolgono tutto il ragù del condimento. La ricetta proposta quest’oggi, tipica del Campidano, viene utilizzata anche durante le feste e le sagre paesane. Ed è anche per questo che sono così popolari. 

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