Alla scoperta del Nuraghe Nolza, il simbolo di Meana Sardo
Uno dei monumenti preistorici di maggiori dimensioni e meglio conservati del centro della Sardegna, nel massiccio del GennargentuIl nuraghe Nolza è l’area archeologica più importante di Meana Sardo, caratteristico borgo di tradizioni agropastorali, nonché il maggiore di tutta la Barbagia di Belvì.
La storia del Nuraghe Nolza
Le fasi realizzative della fortezza nuragica sono evidenziate dall’uso di tecniche e materiali diversi: il mastio, due delle quattro torri perimetrali e le cortine murarie orientale e settentrionale, risalenti al XIV-XIII secolo a.C., sono costruite con blocchi di scisto disposti in assetto a filari non regolari; le altre due torri e le cortine meridionale e occidentale furono costruite attorno al XII a.C. con blocchi di porfido, disposti in tecnica poligonale. A ridosso delle mura sono stati rinvenuti oltre cento blocchi di trachite perfettamente lavorati, i quali in origine costituivano la parte alta del monumento. Le varie fasi furono caratterizzate da ristrutturazioni e adattamenti, specie il mastio fu interessato da un ampio restauro.
Il Nolza, descritto dettagliatamente già nel 1842 dallo storico Vittorio Angius, fu studiato per la prima volta nel 1940 e indagato dal 1988 del ‘padre’ dell’archeologia sarda, Giovanni Lilliu.
Il nuraghe Nolza è affascinante anche per una leggenda che lo circonda, la leggenda di Maria Incantada.
Caratteristiche principali
La poderosa struttura del nuraghe, costruita in varie fasi e composta da una torre maggiore al centro e un bastione con quattro torri minori angolari attorno, richiama uno dei più celebri monumenti dell’età del Bronzo, su Nuraxi di Barumini. Di particolare interesse l’ambiente in cima, tra mastio e cortina, una sorta di ‘cortiletto’ privo della originaria copertura a tholos (falsa cupola), pavimentato con un lastricato di pietre di scisto, sfoglie di sughero e argilla battuta, presenta un bancone e un focolare in pietre di trachite. Sul cortiletto si apriva l’ingresso al primo piano della torre centrale. Da una scala si accede alla (attuale) vetta del nuraghe e osservare lo splendido paesaggio che circonda l’area archeologica. La maestosa torre centrale, alta (oggi) circa tredici metri, domina un villaggio di capanne esteso intorno per due ettari e mezzo. Le ricerche, tuttora in corso, hanno accertato che il villaggio costituisce l’insediamento originario (XVI-XV secolo a.C.) del complesso.
Dove si trova e come arrivare al Nuraghe Nolza
Da Meana Sardo dista sette chilometri (verso sud). L’edificio quadrilobato si erge sul Cuccurru Nolza, il rilievo più alto (740 metri) dell’altipiano scistoso di su Pranu, ai margini sud-occidentali del parco del Gennargentu. Da Meana la strada arriva sino a costeggiarlo, ma si può raggiungere il nuraghe anche con la linea ferroviaria turistica del Trenino Verde, nel tratto da Mandas a Sorgono: la fermata dista appena 300 metri dal monumento.
(Unioneonline)