Un paese della Barbagia di Seulo che si racconta attraverso il cibo, l’artigianato e la memoria: è questa la promessa della XVI Sagra de Is Cocoeddas, promossa e organizzata dalla Pro Loco di Esterzili.

Più che una festa gastronomica, la sagra sè una giornata organica di pratiche culturali che rimettono in gioco antichi saperi — dalla filiera casearia all’intreccio del giunco — e rituali collettivi come la vestizione della sposa con l’abito tradizionale esterzilese e la sfilata delle maschere tradizionali di Teti.

La giornata inizia alle 11 con l’apertura di stand e mostre e con l’avvio dei laboratori: si potrà assistere e partecipare alla realizzazione delle cestine in giunco (laboratorio “L’intreccio”), alla filiera del formaggio con il laboratorio “Dal latte al formaggio” e alla lavorazione del torrone con l’azienda Maxia di Aritzo.

Ma protagonista indiscusso sarà il laboratorio delle cocoeddas: le mani sapienti di giovani e anziane mostreranno come si prepara il prodotto tipico per eccellenza di Esterzili.

Is Cocoeddas di Esterzili
Is Cocoeddas di Esterzili
Is Cocoeddas di Esterzili

Il programma unisce dunque dimostrazioni pratiche e “narrazione” del mestiere: non solo il gesto, ma la sua storia, la tradizione e il senso sociale che lo accompagna.

Il paese si anima anche di attività collaterali: il tiro con l’arco con gli arcieri Funtana Onnis (Guasila) proseguirà fino alle 19, mentre la mostra-laboratorio “Giogus Antigus”, organizzata dal sistema bibliotecario Sarcidano Barbagia di Seulo e dalla Biblioteca locale, restituisce materiale, parole e immagini della memoria esterzilese. Per chi preferisce camminare, la visita guidata “Raccontando i murales” offrirà un percorso tra arte pubblica e storia del paese.

Alle 13, il momento conviviale centrale: “Su murzu”, la degustazione di is cocoeddas a Gecas, mentre i punti ristoro lungo le vie del centro storico proporranno gli altri prodotti tipici della tradizione esterzilese.

Is Cocoeddas di Esterzili
Is Cocoeddas di Esterzili
Is Cocoeddas di Esterzili

Il pomeriggio (ore 16.00) riprende con musica itinerante — fra gli interpreti Luca Lai, Michele Fadda, Orietta Puggioni, Davide Pudda, Jonathan Della Marianna e il Tenore Su Concordu Sorgonesu — e nuovi laboratori, che approfondiscono la produzione di is cocoeddas, la lavorazione della fregula e la tessitura dei cestini in giunco. Riprende anche la mostra Giogus Antigus e la passeggiata tra i murales, saranno i giovani del paese ad accompagnare i visitatori alla scoperta delle opere.

Alle 17 si vive uno dei momenti più scenografici e simbolici: “A ingolliri su strexu”, la vestizione con l’antico abito femminile esterzilese di gala davanti alla Casa Museo. A seguire, un corteo nuziale con le donne di Esterzili che sfilano accompagnate da abiti tradizionali della Sardegna, l’organetto di Bernardino Boi e il Tenore Su Concordu Sorgonesu. La “mascherada” itinerante con i Barbariciridicoli aggiunge una nota di colore al pomeriggio.

Alle 18 è prevista un’esibizione delle maschere “Su Sennoreddu e sos de s’Iscusorzu” di Teti. Poi, dalle 19, nuova degustazione de is cocoeddas a Gecas.

La piazza si accende definitivamente la sera: alle 20 musica in piazza Gecas con i già citati interpreti della tradizione locale e alle 21 il concerto di Maria Luisa Congiu. Seguiranno i balli con i Fantasias de Ballos e il DJ set di Valentino Poddie per proseguire la festa fino a notte fonda.

Esterzili, sagra de is cocoeddas
Esterzili, sagra de is cocoeddas
Esterzili, sagra de is cocoeddas

La sagra de is Cocoeddas disegna così un’arena completa dove artigianato, cibo, musica e riti popolari dialogano: non solo spettacolo per i turisti, ma occasione di riconnessione per la comunità, di trasmissione dei saperi e di visibilità per piccoli produttori e artisti locali.

La ricetta

Niente ingredienti esotici, nessuna pretesa gourmet: le cocoeddas sono un concentrato di essenzialità sarda.

La preparazione delle Cocoeddas
La preparazione delle Cocoeddas
La preparazione delle Cocoeddas

L’involucro è fatto con semola di grano duro, acqua e un pizzico di sale. Il ripieno invece è un viaggio nella cucina rustica isolana: patate bollite e schiacciate, ciccioli di maiale, cipolle e casu ’e fitta, il caratteristico formaggio in salamoia che conferisce sapidità e personalità al piatto.

«La chiusura si fa con le dita, proprio come per i culurgiones – spiegano dalla Pro Loco – anche se ognuno può scegliere la forma che preferisce. Il segreto è uno solo: friggerle in abbondante olio bollente, finché non diventano dorate».

Preparazione de Is Cocoeddas a Esterzili
Preparazione de Is Cocoeddas a Esterzili
Preparazione de Is Cocoeddas a Esterzili

Un consiglio: si possono congelare crude e cuocerle al bisogno, pronte a riportare sulla tavola quel sapore deciso, grasso quanto basta, da gustare con un calice di Cannonau – il vino rosso per eccellenza dell’entroterra sardo. 

Un tempo le cocoeddas erano un pasto completo, soprattutto per chi lavorava nei campi. Oggi, invece, vengono spesso servite come antipasto e accompagnate con altri piatti della tradizione locale. 

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