L’opera di risanamento è cominciata con lo sfalcio delle erbacce e degli alberi tra i ruderi divenuti ormai pericolosi, attività proseguita con la pulizia e la rimozione dei rifiuti e degli ingombranti.
La Vianini intendeva realizzare un impianto fotovoltaico della potenza di 3,50 MW in una superficie di 5 ettari di sua proprietà, in cui sorgeva lo stabilimento di produzione di manufatti in cemento, dismesso da circa 17 anni