«Sono sceso dalle scale di fretta, dopo aver sentito dal mio appartamento le persone urlare che chiedevano di allarmare la polizia, pensavo ci fossero dei teppisti che potevano danneggiare la mia auto, invece ho visto in mezzo alla strada il signor Basilio Saladdino barcollare, compiere qualche passo e poi cadere a terra esanime. Le sue ferite erano choccanti, non riuscivo neppure a guardarlo». È la testimonianza di Antonello Gadau, vicino di casa della famiglia Salddino, resa davanti alla Corte d'assise di Sassari e alla presenza degli avvocati di parte civile Gian Mario Solinas e Silvia Ferraris, e il legale della difesa Nicola Lucchi.

Ha raccontato i momenti terribili della sera del 26 febbraio 2022, quando l’imputato Fulvio Baule, 41enne di Ploaghe, uccise con l’ascia i suoceri Basilio Saladdino e Liliana Mancusa, ferendo gravemente la ex moglie Ilaria Saladdino. Il massacro davanti alla loro abitazione in via Principessa Giovanna a Porto Torres.

Sembrava una serata tranquilla quando poco dopo le 20 «mia moglie ha aperto la finestra e ho sentito le grida della gente: “polizia, polizia”. Così quando sono corso in strada non capivo che cosa stesse succedendo, ma ho visto il signor Saladdino ferito gravemente  - ha proseguito nel suo racconto Gadau – poi ho visto la moglie per terra davanti al garage, giù nel cortile del condominio, anche lei sembrava stesse per spirare. All’improvviso è comparsa la figlia Ilaria che si  avvicinata al padre e si è accasciata a terra svenuta». Attorno al luogo del crimine la gente dalle finestre assisteva alla scena terrorizzata. Avevano paura. Hanno atteso l’arrivo del 118 e dei carabinieri della compagnia di Porto Torres, prima di uscire in strada. «Poi la madre del maresciallo Serra si è affacciata al balcone e mi ha urlato: “Prendi i bambini e mettili in salvo”. Erano i due gemellini di Fulvio Baule e Ilaria Saladdino, piangevano nel passeggino sporco di sangue».

La Corte, presieduta dal giudice Massimo Zaniboni, ha conferito l'incarico al medico Paolo Milia di svolgere una perizia psichiatrica sull'imputato per capire se al momento del duplice delitto fosse capace di intendere e di volere. Anche la procura e la difesa nomineranno un loro perito. Le relazioni saranno illustrate nella prossima udienza del 19 marzo.

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