Il pianeta Urano potrebbe nascondere delle sorprese.

Due delle sue 27 lune, Ariel e Miranda, potrebbero nascondere oceani di acqua liquida sotto la loro superficie ghiacciata. A suggerirlo sono i dati captati dalla missione Voyager 2 della Nasa, passata accanto a Urano quasi 40 anni fa prima di lasciare il Sistema Solare. La scoperta, guidata dall'Università americana Johns Hopkins, è stata presentata il 16 marzo all'annuale Conferenza sulle scienze lunari e planetarie ed è in attesa di essere pubblicata sulla rivista Geophysical Research Letters.

I ricercatori guidati da Ian James Cohen hanno esaminato i dati riguardanti radiazioni e campi magnetici raccolti da Voyager 2 durante il suo passaggio ravvicinato, scoprendo qualcosa di inaspettato: la sonda ha infatti catturato delle particelle molto energetiche concentrate proprio tra le due lune, che fanno parte delle cinque più grandi di Urano. Una possibile spiegazione per questa rilevazione è proprio la presenza, su uno dei due satelliti o su entrambi, di oceani sotterranei, che rilasciano nello spazio pennacchi di vapore come avviene anche su Encelado ed Europa, rispettivamente lune di Saturno e di Giove caratterizzate da acqua liquida sotto la superficie.

«I dati sono coerenti con l'eccitante possibilità di oceani di acqua liquida –  dice Cohen – ma abbiamo bisogno di nuove rilevazioni per confermare questa tesi». Questo è uno dei motivi che hanno portato a proporre Urano come meta per la prossima grande missione planetaria della Nasa che, se approvata, richiederebbe un investimento di 4,2 miliardi di dollari. La missione, tuttavia, potrebbe essere pronta per il lancio non prima del 2030, quindi nel frattempo l'unica possibile fonte di scoperte resta la sonda Voyager 2, che sta proseguendo il suo viaggio nello spazio interstellare. 

(Unioneonline/v.f.)

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