Dopo essere avere contribuito alla ricerca sule onde gravitazionali e dopo avere rilevato da Marte i segnali della missione Perseverance della Nasa, il Sardinia Radiotelescope di San Basilio è ora il protagonista di un’osservazione da record nel più vicino e famoso ammasso di galassie, quello della Chioma: il radiotelescopio è riuscito a ottenere immagini delle emissioni radio su larga scala sia nella zona centrale che in quella periferica, alle più alte frequenze possibili.

Lo studio, pubblicato sulla rivista Monthly Notices of the Royal Astronomical Society, è coordinato da Matteo Murgia, dell'Istituto Nazionale di Astrofisica a Cagliari.

«Abbiamo ottenuto nuove immagini profonde dell'alone radio centrale e del relitto radio periferico, ricostruendo in maniera completa la brillanza delle strutture a larga scala», osserva Murdia sul sito Media Inaf.

«Queste - aggiunge - sono le immagini a frequenza più alta finora disponibili per queste sorgenti radio diffuse nell'ammasso». Il record, prosegue il ricercatore, «si aggiunge a quelli finora ottenuti dai più grandi radiotelescopi del mondo a parabola unica, ossia l'americano Green Bank e quello tedesco di Effelsberg».

Le frequenze elevate hanno permesso di osservare una porzione di cielo che, alla distanza di 350 milioni di anni luce alla quale si trova l'ammasso della Chioma, corrisponde a una panoramica di circa 2 milioni e mezzo di anni luce, pari a quella che separa la Via Lattea dalla sua vicina, la galassia di Andromeda.

I dati sono utili anche a ricostruire i meccanismi responsabili della formazione e dell'evoluzione delle sorgenti radio negli ammassi di galassie I risultati appena pubblicati si riferiscono a osservazioni fatte nel 2016, quando il Sardinia Radio Telescope non aveva ancora i ricevitori installati nel 2023 e che oggi permettono osservazioni a frequenze ancora più alte di quelle raggiunte nella ricerca. Di conseguenza, osserva il ricercatore, l'ammasso della Chioma potrebbe riservare nuove sorprese. 

(Unioneonline/l.f.)

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