Nel centro della Galassia M87, distante circa 55 milioni di anni luce dalla Terra, c'è un gigantesco Buco Nero con una massa pari a 6,6 miliardi di volte quella del Sole. Salito agli onori della cronaca mondiale per essere stato il primo, ed al momento, unico Buco Nero, ripreso dagli astronomi, a poco più di un anno di distanza dalla sua storica foto, torna a far parlare di sé.

Gli astronomi del consorzio internazionale EHT (Event Horizon Telescope) hanno pubblicato oggi uno studio che ricostruisce la turbolenta evoluzione di questo Buco Nero.

Sin dalla pubblicazione della teoria della Relatività Generale di Einstein nel 1915, si ipotizzò che una massa estremamente concentrata può curvare lo spazio-tempo in maniera tale che neppure la luce possa sfuggire da questo imbuto gravitazionale. Questi oggetti li chiamiamo Buchi Neri e il loro studio può permetterci di comprendere meglio il comportamento dello spazio-tempo così come previsto da Einstein.

"I buchi neri sono oggetti molto dinamici e turbolenti, dove il plasma si muove a velocità vorticose vicine alla velocità della luce, ma il buco nero di M87 è così grande che la sua ombra potrebbe tranquillamente inglobare tutto il sistema Solare" dichiara il sardo Ciriaco Goddi, segretario del consiglio scientifico dell'Event Horizon Telescope e fra i firmatari dell'articolo.

"Di fatto le nostre osservazioni del 2017 erano troppo 'corte' per poter evidenziare dei cambiamenti sostanziali, da cui l'idea di rivisitare le prime osservazioni, alcune delle quali mai pubblicate prima". Gli astronomi hanno dunque analizzato le osservazioni fatte negli anni, passando da quella che era un'istantanea del Buco Nero ad un'immagine dinamica che, dichiara Goddi, "ci ha permesso di osservare il comportamento del buco nero nel corso di 10 anni".

Il risultato più interessante secondo Goddi è "che non solo la caratteristica forma a mezzaluna dell'ombra persiste nel corso degli anni, ma sembra anche oscillare variando il suo orientamento. La coerenza dei risultati su più epoche osservative ci dà ulteriore fiducia sulla natura di M87 come sede di un Buco Nero supermassiccio e sul fatto che le previsioni della teoria della relatività generale di Einstein vengano ancora una volta confermate".

Un altro passo importante nella comprensione dei Buchi Neri è stato fatto, mentre la teoria della Relatività Generale di Einstein si conferma ancora come l'unica in grado di prevedere il comportamento dello spazio-tempo.
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