Era il 16 novembre 1974 quando, dal radiotelescopio di Arecibo, veniva spedito il primo segnale radio intenzionale verso lo spazio.

Frutto della collaborazione dell'astronomo Frank Drake con l'astronomo Carl Sagan, il messaggio fu più una sfida concettuale, che un reale tentativo di mettersi in contatto con una civiltà extraterrestre. Infatti la prima domanda che si posero i due astronomi fu come poter scrivere un messaggio, che potesse essere compreso da una qualunque civiltà extraterrestre. Partendo dal presupposto che un messaggio vocale o scritto potrebbe risultare incomprensibile ad una mente aliena, gli astronomi costruirono un'immagine in codice binario, con quelle che loro ritennero essere le più importanti informazioni da comunicare. Nella parte inferiore vennero inserite le rappresentazioni grafiche dell'essere umano, del Sistema Solare e del radiotelescopio di Arecibo. Mentre la prima parte del messaggio fu dedicata alla matematica e alla chimica della vita, con i numeri da uno a dieci rappresentati in forma binaria, e una rappresentazione del DNA con gli elementi chimici più importanti per la vita.

Nella pratica Drake e Sagan scrissero un messaggio che raccontava come contiamo, quali sono gli elementi che ci compongono e come si combinano per dare origine al DNA. Ma non solo, il messaggio conteneva una rappresentazione di come siamo fatti, di dove ci troviamo e dello strumento usato per spedirlo. Se negli anni settanta ancora non si era scoperto alcun pianeta fuori dal nostro Sistema Solare, oggi sono più di 4000 i pianeti extrasolari scoperti e si stima che nella nostra Galassia possano esistere miliardi di pianeti adatti alla vita. Nonostante queste scoperte, non si è mai ricevuto alcun messaggio da forme di vita extraterrestri.

Lo storico messaggio di Arecibo continua il suo viaggio. Giunto alla distanza di 40 anni luce dalla Terra, raggiungerà l'ammasso globulare di Ercole, fra poco meno di 25.000 anni. Le probabilità che nel suo tragitto intercetti un pianeta abitato sono bassissime e per avere un'eventuale risposta bisognerà aspettare ancora 50.000 anni.
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