Probabilmente da qualche parte, nella sua casa di Monte Urpinu, a Cagliari, tiene una figura Panini che invecchia al posto suo. Chissà qual è il segreto di Paolo Tronci, cinquantenne atleta cagliaritano (rappresentante ospedaliero nella vita "normale"), che oggi si ritrova (non per caso) tra i primi venticinque giocatori del mondo di beach tennis. E' il più anziano giocatore di beach tennis al mondo a conquistare la top trenta. "Il 2019 poteva e sembrava essere l'anno del declino", dice Tronci, "e invece…" Invece Paolo Tronci, che di anni ne ha 54 per l'esattezza, continua a raccogliere successi: già ottimo tennista, quando da ragazzino frequentava i campi del Tc Cagliari (è stato B3), da una decina d'anni si conferma uno dei più forti giocatori al mondo di beach tennis. "Ho avuto una vera e propria folgorazione per questo sport", dice il cagliaritano che dopo alcuni anni è tornato nella top 30 mondiale grazie all'ultimo successo (e sono 26) all'Itf di Saint Barthelemy (Caraibi), in coppia con il fortissimo spagnolo Antoni Ramos. "Tra continui piccoli infortuni e blocchi che rendevano quasi impossibile mantenere una condizione fisica e tecnica adeguate, sembrava davvero impossibile. Non immaginavo di potercela fare. E' stata davvero una gran bella soddisfazione".

Già top ten mondiale, cinque anni, quando è riuscito a occupare la posizione numero 9 (unico sardo a centrare questo obiettivo), non è Paolo Tronci il giocatore più titolato in Sardegna. Ma l'ingegnere Max Conti, pluricampione sardo, che a beach tennis giocava fino a tre anni fa. Quest'anno la stagione di Paolo Tronci era cominciata malissimo: fuori al primo turno nei 4 tornei più importanti della stagione, i Mondiali di Terracina, il torneo di Kazan e quelli di San Pietroburgo e di Royan. "A corto di preparazione, la situazione precipitava. Continuavo ad avere sempre infortuni leggeri che mi impedivano di giocare come avrei voluto". Ad agosto, la svolta. "Sono riuscito senza bloccarmi a giocare 8 tornei internazionali in 2 mesi e mezzo, riuscendo piano piano a riprendere la condizione, fino all'Itf ai Caraibi".

Un successo che rilancia Tronci nel ranking (era sceso fino al 35 posto), "un risultato che, sia per l'età ma soprattutto per il fatto che il livello di questo sport è cresciuto moltissimo negli ultimi anni, mi inorgoglisce e mi spinge a provare a continuare. Mi piacerebbe, soprattutto, continuare per poter contribuire alla crescita di due ragazzi cagliaritani, Andrea Reginato e Riccardo Manenti, che non sono soltanto i più forti giocatori del mondo under 18, ma sono già senza dubbio tra le migliori 20 coppie mondiali e sono certo che supereranno prestissimo il mio best ranking".

Oltre ai cagliaritani Reginato e Manenti, due cavalli di razza della Beach Tribù di Beppe Martinez, "il futuro del beach tennis in Sardegna è roseo", dice Tronci. "Fabio Polidetti, Alberto Nessi e Chrstian Frau, sono giocatori su cui si può scommettere. Mentre tra le donne, la pluricampionessa sarda Giulia Deiana", 25 anni, altro talento della scuola Beach Tribù, "è già un'affermata giocatrice".

Il tennis, oggi, non gli manca più di tanto, anche se ammette che una parte di lui sarà sempre legata a quello sport. "Ho giocato per anni nel Tc Cagliari, una delle squadre più forti nella serie B - quando la serie A non esisteva dal momento che soltanto i giocatori di Davis erano nella categoria A -, composta di soli giocatori nati e cresciuti nel club. Erano fortissimi. Ne cito uno volentieri, Andra Lecca, 3 anni più giovane di me", il tennista sardo che vanta il maggior numero di titoli sardi conquistati, da anni capitano delle squadre di Monte Urpinu. "Era talmente forte che il nostro capitano Lillo Palmieri", oggi direttore del circolo, "lo schierava in singolare sempre contro i più forti e lui ripagava la fiducia vincendo continuamente. Ricordo che gli avversari uscivano dal campo dicevano di non capirci niente quando lo affrontavano".

Nella sua vita ormai c'è soprattutto il beach tennis: "Uno sport nato praticamente in Italia che, però, da due anni ha perso lo scettro a favore del Brasile", spiega Tronci. "In Sardegna si fa tanto e un plauso va alle associazioni sportive che da Cagliari a Torregrande, passando per Capoterra e Pula, fanno un grande lavoro per coltivare giovani talenti e organizzare tornei durante tutto l'anno".
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