Quattro squadre sarde su cinque salve senza particolari problemi con il Castelsardo capace di chiudere al quarto posto. E poi Manunta, Udassi e Piras tra i migliori bomber del torneo. Unica nota stonata nel campionato nazionale dilettanti, stagione 1993-1994, la retrocessione dell'Iglesias: per i minerari, ultimo posto in classifica e diversi rimpianti.

Nel girone B, accanto a corazzate come Varese e Saronno, le cinque formazioni isolane hanno ben figurato. Perché oltre al Castelsardo, il Calangianus si è piazzato dietro le prime anche se forse la formazione di Sergio Bagatti avrebbe potuto fare qualcosa in più. Salvezza senza patemi per Selargius e Santa Teresa. Insomma più luci che ombre.

La classifica
La classifica
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STAGIONE DA INCORNICIARE Dunque, tra le sarde, tutte dietro al Castelsardo di Giovanni Muroni. "Siamo arrivati alle spalle di squadre che da anni dominano il girone. Il nostro è un risultato da incorniciare", ha commentato a stagione conclusa l'allenatore. Tanti, troppi, i pareggi: ben 21, con appena due sconfitte (esattamente come la regina Varese). Chissà con un po' più di coraggio si sarebbe potuto raccogliere qualcosa di più. Anche se Muroni non è mai stato d'accordo: "I punti sono arrivati proprio perché abbiamo giocato con grande cinismo. Con uno spirito diverso sarebbe forse arrivata qualche vittoria in più ma avremmo corso rischi enormi. Insomma prendere di più da questo gruppo non si poteva. Un quarto posto da ricordare". Con la ciliegina sulla torta di aver sistemato due attaccanti sul podio dei marcatori: Manunta (16 centri, senza alcun rigore) e Udassi (14 gol). Solo Seveso del Varese ha fatto meglio con 18 reti.

Elvio Salvadori, allenatore del Selargius
Elvio Salvadori, allenatore del Selargius
Elvio Salvadori, allenatore del Selargius

QUEL BLACK OUT Chi forse ha raccolto meno di quanto seminato è stato il Calanagianus. Sesto posto, ma un rammarico per un passaggio a vuoto nei mesi invernali (un punto raccolto in sei partite) costato caro. "Abbiamo disputato un campionato più che dignitoso", è stato il commento dopo l'ultima partita dell'allenatore Sergio Bagatti. All'Unione Sarda ha spiegato: "Volevamo una salvezza tranquilla e così è stato. Ci siamo tolti non poche soddisfazioni. Certo quel periodo nero tra dicembre e gennaio ci ha fatto perdere posizioni in classifica. Ma sono contento così". Escludendo Varese e Saronno ("Hanno fatto un campionato a parte") c'è stato molto equilibrio. Bagatti ha fatto maturare diversi giovani come "Batzu, Inzaina, Spano e Siattu". E come dimenticare la stagione di un "vecchietto" come Marcello Nicolai, classe '54: "Un professionista tra i dilettanti", ha evidenziato ancora l'allenatore del Calangianus, "punto di riferimento per il gruppo". Per lui anche nove gol, due in meno del bomber Di Laura. E peccato per qualche acciacco di troppo per alcuni giocatori (come Uscidda, Acuna e Oggiano) che avrebbero permesso di far spiccare il volo alla squadra.

Illario e Marras dell'Iglesias
Illario e Marras dell'Iglesias
Illario e Marras dell'Iglesias

FALSA PARTENZA "Lo ammetto mi aspettavo qualcosa di più prima dell'inizio del campionato". Elvio Salvori, allenatore del Selargius, non si è nascosto a fine stagione. I cagliaritani hanno raggiunto la metà classifica: le aspettative del presidente Zaccheddu erano altre, primeggiare tra le sarde. Tutta colpa di una falsa partenza: "Dopo il brutto avvio ho avuto paura di retrocedere. Le prime sette giornate sono state negative e siamo diventati così una formazione di ragionieri per sistemare la nostra classifica". Salvezza matematica arrivata con due giornate d'anticipo, alla fine. Per i vari Picasso, Vangelotti, Piseddu, Zaccheddu, Per Paolo Piras (per il bomber ben 13 gol), Congiu e Ruggeri comunque un'altra pagina scritta nella storia del calcio regionale. PICCOLA IMPRESA Qualche sofferenza in più per il Santa Teresa: obiettivo salvezza raggiunto con una giornata d'anticipo. Per la matricola, all'esordio assoluto nel campionato nazionale dilettanti, una piccola impresa. "Una stagione assolutamente positiva", è stato il bilancio di fine anno calcistico dell'allenatore Annino Marras. "Trentun punti in un campionato che non conoscevamo e con una squadra costruita strada facendo sono da applausi. Ci è mancato un attaccante vero, da 13 gol. Altrimenti avremmo sofferto molto meno". Un risultato costruito soprattutto in casa (appena una sconfitta). Molti i limiti in trasferta: appena sei i punti raccolti.

Manunta del Castelsardo
Manunta del Castelsardo
Manunta del Castelsardo

LA DELUSIONE Delusione e rammarico in casa Iglesias. Ultimo posto immeritato soprattutto per quanto fatto vedere nella parte conclusiva del campionato. I due cambi di allenatore non hanno aiutato, così come il viavai di giocatori: "È mancata un po' di stabilità che sarebbe probabilmente servita per affrontare un campionato difficile come questo", è stata l'analisi di Salvatore Di Fresco. "Le responsabilità alla fine sono di tutti: società, allenatori e giocatori". Anche perché i numeri non lasciano scampo: appena quattro vittorie in tutto, nessun successo in trasferta (con solo tre punti), la peggior difesa (54 gol subiti) e l'attacco meno prolifico (17 reti fatte).

Ruggeri del Selargius
Ruggeri del Selargius
Ruggeri del Selargius

Sergio Bagatti del Calangianus
Sergio Bagatti del Calangianus
Sergio Bagatti del Calangianus

Udassi del Castelsardo
Udassi del Castelsardo
Udassi del Castelsardo
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