Quando si parla di Giovanni Trapattoni bisogna essere consapevoli che si tratta di uno dei monumenti del calcio mondiale. Il 79enne di Cusano Milanino, in provincia di Milano, ora va in giro rilassato e con l'aria di un "simpatico nonnino", ma ai tempi in cui calcava i campi da calcio di tutto il mondo era tutt'altro che socievole. Il "Trap", come viene soprannominato dai tifosi, ha iniziato la sua carriera professionistica nel lontano 1957, quando col Milan ha vinto due campionati italiani, una Coppa Italia, due Champions League, una Coppa delle Coppe e una Intercontinentale. Insomma tutto quello che un giocatore, nel suo caso centrocampista, può vincere.

Ispirato da Nereo Rocco, che lo ha allenato per ben tre volte nella sua parabola rossonera, non appena appese le scarpette al chiodo ha deciso di sedersi sulla panchina per insegnare ai più giovani quanto aveva imparato nel corso degli anni. E la musica non è cambiata affatto: Trapattoni ha cominciato nel club milanista nel 1974 per poi passare ai rivali della Juventus, voluto fortemente dalla famiglia Agnelli. Assieme ai torinesi ha scritto la storia di questo sport diventando uno dei tecnici più vincenti di sempre: sette Serie A (record assoluto nel nostro Paese), tre Coppe Uefa (altro primato da condividere con l'ex allenatore del Siviglia Unai Emery), una Coppa dei Campioni e tanto altro.

"Il Trap" ai tempi della panchina dell'Irlanda (Ansa)
"Il Trap" ai tempi della panchina dell'Irlanda (Ansa)
"Il Trap" ai tempi della panchina dell'Irlanda (Ansa)

Giovanni, però, ha fatto della grinta e della mentalità vincente uno stile di vita, caratteristiche che gli hanno permesso di girare il mondo e farsi apprezzare in Germania col Bayern Monaco (epica la sua conferenza stampa di sfogo contro uno dei suoi calciatori, Strunz), in Portogallo col Benfica, in Austria col Red Bull Salisburgo e in Irlanda, dove è stato Ct della rappresentativa del Nord.

Antonio Cassano, Francesco Totti e Giovanni Trapattoni (Ansa)
Antonio Cassano, Francesco Totti e Giovanni Trapattoni (Ansa)
Antonio Cassano, Francesco Totti e Giovanni Trapattoni (Ansa)

Porche le volte in cui ha fallito in carriera. La critica gliene ricorda soprattutto una legata alla Nazionale Italiana di cui è stato selezionatore dal 6 luglio 2000, quando è subentrato al dimissionario Dino Zoff, al 2004. Con l'Italia ha perso la finale dell'Europeo olandese con la Francia, freddato dal golden gol di David Trezeguet, ed è stato estromesso agli ottavi di finale del Mondiale 2002 dalla Corea del Sud, partita che gli Azzurri ricordano bene per l'arbitraggio scandaloso di Byron Moreno. L'ecuadoreno è stato radiato qualche anno dopo per corruzione e arrestato nel 2011 per traffico di droga.

Trapattoni ha guidato anche i bavaresi del Bayern Monaco (Ansa)
Trapattoni ha guidato anche i bavaresi del Bayern Monaco (Ansa)
Trapattoni ha guidato anche i bavaresi del Bayern Monaco (Ansa)

Dopo una vita adrenalinica, oggi Giovanni Trapattoni si dedica alla famiglia nella sua casa di Cusano, ma nemmeno lì è riuscito a starsene con le mani in mano e nell'anonimato. All'età di 79 anni, infatti, è diventato una star del web grazie ai suoi video col nipote 24enne diffusi su Facebook e soprattutto Instagram. Sui social ha quasi 100 follower e dispensa consigli ai più giovani. E dopo una vita del genere, c'è solo da sedersi, ascoltarlo, e applaudire.

Filippo Migheli

(Unioneonline)

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