Le gare a porte chiuse? Un controsenso. Così come è incoerente far fermare alcuni campionati, come la serie D e C maschile, e farne giocare altri ma senza spettatori.

Prima della partenza per Roma dove la Dinamo Banco di Sardegna giocherà per il campionato, ma a porte chiuse, il tecnico Gianmarco Pozzecco ha espresso le sue perplessità sul canale televisivo societario: "C'è un decreto che indica un metro di distanza da una persona all'altra. In campo chiedo ai miei giocatori di stare attaccati agli avversari, se c'è un metro tra loro e chi devono marcare io mi arrabbio. Ecco ci sono tante incongruenze, bisognerebbe avere la consapevolezza di andare in una direzione decisi. Va fermato tutto, ma non perché lo dico io, ma perché c'è un decreto che stabilisce le distanze. I giocatori di certo non stanno a un metro di distanza, e poi sudano, tossiscono…".

La voce di Pozzecco non è isolata, altri fra giocatori e dirigenti hanno espresso contrarietà. Lunedì è prevista una riunione della Legabasket, probabile si affronti l'argomento.

Intanto il presidente della Fip Gianni Petrucci ha dichiarato: "È chiaro che qui si naviga a vista, ma noi abbiamo dato questo segnale che la vita riprende. Certo che le società ci rimettono in termini di incassi e rate delle sponsorizzazioni, ma dobbiamo anche essere coscienti che a questo punto non avremmo avuto altre date per la regolarità del campionato".

E intanto oltre alle porte chiuse, un altro provvedimento: sono state annullate le conferenze stampa a fine gara.
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