"Abbiamo presentato un'interrogazione alla Rai perché, con urgenza, chiarisca i contorni di una vicenda che definire grottesca appare riduttivo. Secondo quanto riportato da accreditate fonti di stampa, l'azienda di Stato ha comperato, spendendo ben venticinquemila euro, i diritti del film documentario 'Sea Watch 3', per poi trasmetterlo su Rai 3 all'interno di una serata dedicata al tema dell'immigrazione".

Sono le parole di alcuni parlamentari della Lega contenute in una nota inviata ai componenti della commissione Vigilanza Rai.

"Il docu-film - prosegue la nota - realizzato da due giornalisti tedeschi, racconta le vicende dell'abuso compiuto nella notte tra venerdì 28 e sabato 29 giugno 2019, da Carola Rackete quando, come si ricorderà, decise di forzare il blocco della Guardia di Finanza e di attraccare a Lampedusa, consentendo lo sbarco di 53 migranti, in aperta violazione delle disposizioni dell'allora ministro dell'Interno Matteo Salvini e delle leggi italiane".

"Pensare che i soldi dei contribuenti si possano serenamente sperperare per l'acquisto di un prodotto di così bassa levatura e politicamente indirizzato - la conclusione - è una dimostrazione di arbitrio e di arroganza senza pari".

E ancora: "Si rispettino i contribuenti, si rispetti la Rai e la sua tradizionale vocazione di servizio pubblico: per i radical chic del mare c'è posto sui giornali amici di partito, di sicuro non a viale Mazzini".

Ora si attende la risposta della Rai.

(Unioneonline/v.l.)
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