Innocenti come agnellini. Il Tribunale di Los Angeles ha deciso: i Led Zeppelin non hanno plagiato le prime note di "Stairway to Heaven", una delle canzoni più famose di tutti i tempi.

Il celebre arpeggio iniziale non sarebbe la copia carbone del molto meno famoso brano Taurus, degli Spirit. Non è insomma «intrinsecamente simile», scrivono i togati, alle note di Taurus. Tuttavia i giudici riconoscono come Robert Plant, cantante degli Zep, abbia di certo ascoltato Taurus prima di comporre Stairway. Elementare Watson! Taurus è del 1967, Stairway del 1971, l'anno prossimo compirà cinquant'anni. A fare causa alla premiata ditta Page Plant & Jones è stato Michael Skidmore, curatore del patrimonio di Randy Wolfe, conosciuto come Randy California, chitarrista degli Spirit e compositore di Taurus. Non è la prima volta che gli Zeppelin vengono accusati di plagio. La rivista Rolling Stones ha sempre sostenuto come la zeppeliana Black Mountain Side, (Led Zeppelin I) fosse troppo simile a Your Time Is Gonna Come dei Traffic. Poi ci sarebbe Dazed and Confused, parente molto prossima di I'm Confused di Jake Holmes e la celebre The Lemon Song, gemella siamese di Killing Floor di Howlin' Wolf. E infine Bring It on Home ricorderebbe l'omonima canzone di Willie Dixon. E perfino la monumentale Whole Lotta Love ha diversi punti di contatto con You Need Love di Muddy Waters. Illazioni comprese, i giudici hanno sempre dato ragione ai leggendari Zeppelin. Comunque da oggi in poi stiano attenti pure i Dirigibili. È notizia di qualche settimana fa la creazione, di un algoritmo in grado di scongiurare le cause per plagio musicale prossime venture. I due inventori si chiamano Damien Riehl, avvocato e musicista, e Noah Rubin, musicista e programmatore. Vorrebbero riscrivere la definizione di plagio, partendo dalle melodie.

Rubin e Riehl ritengono che le melodie siano qualcosa di matematicamente finito. Il loro algoritmo è simile a quelli usati per hackerare una password, passa velocemente in analisi tutte le combinazioni di lettere e numeri.In questo caso ipotizza ogni possibile combinazione di melodie a 8 note e 12 battute, lo trasforma in un formato Midi, da note a numeri, e le registra. Le note diventate numeri sono difficili da proteggere per il copyright. Lo stesso Riehl ha spiegato come: «Secondo la legge sul copyright, i numeri sono fatti e, in base alla legge sul copyright, i fatti hanno un copyright sottile, quasi nessun copyright o nessun diritto d'autore. Quindi forse se questi numeri sono esistiti dall'inizio dei tempi e li stiamo semplicemente cogliendo, forse le melodie sono solo matematica, che è solo composta da fatti, che non sono coperti da copyright». L'idea è quella di caricare tutte le melodie raccolte dall'algoritmo su una piattaforma open source, libera dunque da qualsiasi vincolo di pagamento del diritto d'autore. in modo «da renderli il più completamente possibile di dominio pubblico, in modo che altri possano liberamente migliorare e riutilizzare le opere per qualsiasi scopo senza restrizioni ai sensi del diritto d'autore».

Tuttavia la questione non è così semplice. Negli Stati Uniti un'opera può essere considerata totalmente priva di qualsiasi vincolo sul copyright se è un'opera governativa o se sono scaduti i diritti a essa legati. Sull'idea di Riehl e Rubin, quindi, deciderà un Tribunale. Nel frattempo è doveroso ascoltare Taurus degli Spirit per rendere giustizia al creatore dell'immortale melodia di Stairway to Heaven dei Led Zeppelin.

Oppure avventurarsi nella galassia infinita dei plagi di casa nostra. Una collezione per palati finissimi. Uno per tutti, il Principe, sua santità Francesco De Gregori, pubblica nel 1980 il capolavoro La leva calcistica della classe '68, inno a un talento in erba del pallone: "mise il cuore dentro alle scarpe e corse più veloce del vento". Con tutte le cautele del caso il pezzo è identico a The Greatest Discovery di Sir Elton John, uscito nel 1969. Ma questa è un'altra storia.
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