È uno dei personaggi più amati della seguitissima serie tv "Don Matteo", dove interpreta la perpetua Natalina. Ma il pubblico italiano la conosce bene, oltre che per la parentela con uno dei dee-jay più famosi del mondo, anche per le partecipazioni ad altri programmi molto gettonati della tv: "Ballando con le stelle" e "Stasera tutto è possibile". E adesso potrà scoprirla in una nuova veste, quella di scrittrice.

È appena arrivato in libreria, infatti, "Dodici in caso di stress", il suo primo romanzo, pubblicato con il marchio Cut-Up, casa editrice di La Spezia, all'interno della Collana Qulture, gestita dall'Associazione Qulture.

Lei è Nathalie Guetta, 61 anni, passaporto francese, ma con un grande amore per l'Italia (e per Napoli in particolare, dove si è trasferita anni fa). L'Unione Sarda l'ha intervistata per farsi raccontare questa sua nuova avventura. E non solo.

Artista, attrice e ora la letteratura. Com'è nata l'esigenza di scrivere?

"Devo dire la verità: non era una cosa programmata. Ho conosciuto una persona che mi ha ispirato una storia, che secondo me valeva la pena di raccontare. E quella storia è diventata un romanzo. Niente di prestabilito a tavolino. Certe cose succedono e basta".

I protagonisti sono una coppia particolare: lei è ebrea, lui musulmano.

"Esatto. E la vicenda è ambientata a Parigi".

La scheda recita: "Il loro rapporto è vitale nonostante ansie, differenze e idiosincrasie"...

"Detta così sembra assai serioso! C'è molta introspezione, è vero. Ma in realtà è una storia d'amore, molto divertente. Sfiziosa, direi".

Presenterà il libro in giro per l'Italia?

"Sì. E non vedo l'ora. La prima tappa è Roma, il 19 febbraio, alla Libreria Testacco".

Verrà anche in Sardegna?

"Se mi invitano, al volo".

È mai stata nell'Isola?

"Purtroppo no. Non ho mai avuto l'occasione. Ma se non mi chiamano per presentare il libro mi sa che verrò quest'estate in vacanza. Mi hanno parlato di posti bellissimi".

La cucina, però, la conosce: si è molto parlato della cena di Natale organizzata da suo fratello David in un ristorante sardo di Parigi...

"Quella sì, l'adoro. È stata serata meravigliosa!".

Perché proprio quella location?

"Conosciamo i gestori, sardi emigrati, da quasi trent'anni. Erano amici di mio padre, che aveva un ristorante accanto al loro. E ora sono nostri amici. Tanto che non solo a Capodanno, ma quando possiamo torniamo volentieri a salutarli. Si mangia da Dio e poi loro sono di una simpatia impagabile".

Che rapporto ha con i suoi fratelli?

"David è sempre in giro per il mondo, Bernard fa l'eurodeputato e anche lui è sempre impegnatissimo. E così nostra sorella. Insomma, abbiamo vite molto diverse e riusciamo a vederci poche volte all'anno. Ma siamo molto legati".

Il pubblico italiano la conosce per il ruolo di Natalina, la perpetua di Don Matteo. Come si trova nei suoi panni?

"Mi diverto sempre moltissimo. E cerco di farlo in ogni cosa della vita, non solo nel lavoro".

Terence Hill: che tipo è?

"È una persona riservata, ma allo stesso tempo disponibile. Un grande professionista, oltre che un attore molto carismatico".

E Nino Frassica?

"Anche lui è una persona squisita. È molto simile a Terence. Solo che Terence è più, diciamo, serioso. Frassica invece è molto più giocoso.

"Ballando con le stelle". Che esperienza è stata?

"Un'esperienza davvero stimolante e ringrazio Milly Carlucci per avermela fatta fare. All'inizio mi dicevo: 'Ma cosa vai a fare?'. Invece poi mi sono trovata molto a mio agio. Anche se...".

Anche se...

"Magari da fuori non sembra, ma fare Ballando è davvero massacrante. Almeno, io ho fatto molta fatica. Alla fine delle prove sei distrutta. Ma ne vale la pena".

Lei vive tra Francia e Italia. Che differenze ci sono tra i due Paesi?

"Italiani e francesi sono dei perfetti 'cugini diversi'. Sono due popoli molto simili sotto certi aspetti, ma gli italiani affrontano la vita sorridendo di più. Sono più giocosi e divertenti. Più rilassati. Altra differenza è nell'organizzazione e nella burocrazia: in Italia è tutto molto più caotico".

Il suo libro parla di differenze culturali, convivenza e integrazione. Sotto questo aspetto come vede Francia e Italia?

"La Francia è molto più avanti. Questo perché esistono figli di emigrati da moltissimi Paesi del mondo anche di quarta e addirittura quinta generazione. Anche al governo ci sono parlamentari e ministri con origini non francesi. Quindi c'è più integrazione, una società multietnica effettiva. In Italia invece non è ancora così. Ma è questione di tempo: il mondo va in quella direzione".

Per finire, i suoi progetti futuri?

"Non mi pongo limiti. Mi piacerebbe continuare a fare televisione in Italia. Magari in una nuova edizione di 'Stasera tutto è possibile' o qualcosa del genere. Qualcosa che mi diverta e faccia divertire".

Il suo sogno nel cassetto?

"Condurre il Festival di Sanremo".

Addirittura. Assieme a chi?

"Con Flavio Insinna e Nino Frassica. Siamo da prendere tutti e tre in blocco. Pacchetto unico".
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