Una petizione per chiedere al governo di consentire ai cittadini fedeli, con l'avvio della Fase 2, di tornare ad assistere alla messa in chiesa.

A lanciare la raccolta firme online è stato un sacerdote sardo, Efisio Scirru, frate del Santuario dell'ordine della Mercede e ora responsabile delle comunità di accoglienza dei Mercedari a Firenze.

"Ci sono riaperture per tante cose ma non per la vita di culto - spiega don Scirru - credo che molte chiese sino abbastanza ampie da garantire il distanziamento sociale in maniera adeguata e le celebrazioni liturgiche possono essere fatte anche in spazi all'aperto".

"Ci dovrebbero essere - aggiunge il sacerdote - norme chiare e attuabili: esiste già un protocollo che la Cei aveva proposto al governo".

Nel suo appello on line padre Efisio spiega che "per molto tempo abbiamo taciuto, abbiamo fatto silenzio, ci siamo contenuti; ma ora è tempo di gridarlo forte: Vogliamo la messa! E' necessario, da subito, riprendere la celebrazione dell'Eucarestia con la partecipazione del popolo. Con le dovute accortezze, che siano semplici da attuare e non esageratamente costose".

Scirru rivolge anche alcune richieste alla Cei, che ieri ha duramente criticato il nuovo Decreto, affinché perché si impegni a far fronte a "eventuali disposizioni che limitino il diritto all'esercizio del culto" e "eventuali tentativi di ostacolare o interrompere le celebrazioni da parte di chiunque, anche rivestito di autorità", con un chiaro riferimento agli interventi delle forze dell'ordine per fermare funzioni in chiesa con assembramento di fedeli, nonostante le restrizioni, casi registratisi in tutta Italia e anche in Sardegna nelle ultime settimane.

(Unioneonline/l.f.)
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