In tempi di Covid, l’influenza è uno spauracchio per tanti italiani. E anche le abitudini per affrontare il virus di stagione si modificano, stando a un sondaggio condotto per Assosalute su un campione rappresentativo della popolazione nazionale. Rispetto allo scorso anno, ad esempio, aumenta l’idea di fare riferimento al medico e di evitare il "fai da te" per il timore del virus sars-CoV-2. Se nel 2019 il 55 per cento degli intervistati dichiarava che il primo comportamento, in caso di febbre, sarebbe stato rimanere a casa, riposare e assumere farmaci da banco, oggi lo conferma soltanto il 37,1 per cento aumentano, infatti, coloro che si rivolgeranno subito al parere del medico di base il 34,5 per cento, rispetto al 12,3 per cento dello scorso anno. Il timore più diffuso tra gli italiani peraltro, è quella di fare "confusione" tra i virus e non non essere in grado di saper distinguere prontamente tra influenza e Covid-19. Lo dichiara un intervistato su tre. Segue la paura di non poter ricevere cure adeguate (14,7 per cento), soprattutto tra gli over 65, e la paura di un nuovo isolamento (14 per cento), in particolare tra i più giovani. «Distinguere la normale influenza dal Covid-19 non è così semplice - spiega il virologo dell’Università di Milano Fabrizio Pregliasco - l’unico modo certo per fare una diagnosi differenziale è quello di eseguire il tampone. È bene ricordare che l’influenza con cui abbiamo a che fare tutti gli anni presenta sempre le medesime caratteristiche: insorgenza brusca di febbre oltre i 38 gradi, presenza di almeno un sintomo sistemico (dolori muscolari/articolari) e di un sintomo respiratorio (tosse, naso che cola, congestione/secrezione nasale, mal di gola). La momentanea perdita (anosmia) o diminuzione dell’olfatto (iposmia), la perdita (ageusia) o alterazione del gusto (disgeusia), sono, invece, tipici e non legati all’influenza stagionale. Attenzione anche ai bambini: se assistiamo al verificarsi di un unico sintomo respiratorio, è verosimile che siamo di fronte a malanni di stagione; se, invece, se ne verifica più di uno contemporaneamente, è bene fare ulteriori accertamenti». E in caso di sintomi, cosa faremo? In caso di febbre oggi solo il 37,1 per cento delle persone starebbe a casa con "autocura": Si rivolgerà subito al medico di famiglia base il 34,5 per cento, rispetto al 12,3 per cento del 2019.

Federico Mereta
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