Un piatto pieno di frutti mare, gamberi, cozze, ostriche, tartare di tonno o di pesce spada. Tutti crudi. Cibi sicuramente gustosi, ma anche pericolosi che spesso possono provocare infezioni croniche, infiammazioni e problemi intestinali. «L’ideale per non avere problemi sarebbe la cottura degli alimenti - avverte il dottor Silverio Piro, infettivologo che lavora nell’ospedale Brotzu di Cagliari - la regola vale per la carne e per il pesce. Chiaramente negli ultimi anni i controlli sugli alimenti hanno ridotto tantissimo i pericoli». Tantissime persone non rinunciano a mangiare sushi, sashimi e altri piatti a base di pesce crudo. «I rischi ci sono sempre - continua il medico - come la parassitosi da anisakis. Oggi con gli abbattitori di temperatura il pesce viene congelato e generalmente non ci sono grossi problemi, ma può accadere che non venga refrigerato nel modo giusto». L’anisakis è un parassita e i sintomi della sua presenza nel pesce si possono manifestare dopo poche ore dal pasto con febbre, vomito, dolori addominali, diarrea, ulcera e reazioni allergiche. In alcuni casi l’anisakis può causare anche shock anafilattico e attacchi d’asma. «Bisogna sempre valutare se gli alimenti sono certificati, se provengono da allevamenti sicuri se sono stati trattati con le giuste procedure - conclude Silverio Piro - nel dubbio meglio non mangiare pesce crudo. La regola vale ovunque, in particolare all’estero, specialmente durante i viaggi».
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