Alla casa di cura Madonna del Rimedio di Oristano da lunedì parte il servizio di Ortopedia. Un progetto nato nove anni fa per cercare di contenere il fenomeno della mobilità passiva, che registra circa 4 milioni di euro all'anno per pazienti oristanesi che si spostano nelle strutture di Cagliari e Sassari per questi particolari interventi.

Dopo un lungo confronto politico, è arrivato l'accreditamento di 10 posti letto ordinari di ortopedia nell'attuale rete ospedaliera. L'equipe di Pier Damiano Mulas tratterà soprattutto le patologie degenerative articolari a livello di ginocchio, anca e spalla con tecniche di chirurgia per l'inserimento di protesi e interventi di artroscopia. Operazioni che non andranno in concorrenza con quelle che vengono effettuate dai colleghi del San Martino, come ha voluto precisare il primario. "In ospedale si lavora soprattutto sulle urgenze di tipo traumatico, si fanno interventi per la vita del paziente - ha spiegato - mentre noi interveniamo in casi di patologie degenerative per migliorare la qualità della vita delle persone".

Con l'avvio di questa disciplina chirurgica si completa un percorso diagnostico e terapeutico che parte "con l'indagine radiologica iniziale con radiografie, tac e risonanza magnetica arriva all'intervento infine alla riabilitazione e alla fisioterapia" hanno spiegato il direttore generale Mario Alberto Floris e il direttore sanitario Franco Meloni. La casa di cura oristanese inoltre svolgerà l'attività ambulatoriale di ortopedia (sia privatamente che in maniera convenzionata) e presto si arricchirà con una risonanza magnetica nuova e moderna.
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