Giovanni Gozzini, storico e docente dell'Università di Siena, nella bufera dopo aver commentato con pesanti insulti l'intervento alla Camera di Giorgia Meloni sul voto di fiducia a Draghi.

Il docente nel corso di una trasmissione radiofonica ha offeso la leader di Fratelli d'Italia definendola "vacca" e "scrofa".

"Ascoltate l'intervento di questo signore nei miei confronti e giudicate voi se una persona del genere sia degna di insegnare all'Università", aveva scritto la Meloni su Twitter condividendo l'intervento di Gozzini.

Alla leader di Fratelli d'Italia è arrivata anche la chiamata del Capo dello Stato. "Ringrazio il Presidente Mattarella che mi ha telefonato per esprimermi personalmente la sua solidarietà in seguito agli insulti osceni ricevuti oggi. E' un gesto che ho apprezzato molto, e che ribadisce con fermezza il limite invalicabile, in una democrazia, tra critica e violenza".

In un tweet, il portavoce del presidente della Repubblica, Giovanni Grasso, dal suo account personale e rilanciando le parole di Meloni, sottolinea: "Gli auguri di morte a Liliana Segre che si vaccina. Ora questo qui contro l'on. Meloni. Contro le donne è sempre più facile... Non sarebbe ora di smetterla?".

Il deputato di Fratelli d'Italia Giovanni Donzelli ha chiesto la sospensione del docente, e solidarietà a Giorgia Meloni è arrivata da tutti i partiti.

Dopo la bufera sono arrivate le scuse dello storico: "Per il fatto di aver usato delle parole sbagliate durante la trasmissione sono a porgere le mie scuse a tutti quanti, a Giorgia Meloni per prima e a tutte le persone che si sono sentite offese. Presento le mie scuse per il linguaggio usato durante la trasmissione - si legge nella nota diffusa da Gozzini -. Non è mio costume, né come ospite storico della trasmissione di Controradio né in altra sede promuovere un linguaggio che non sia più che rispettoso nei confronti di tutti".

Condanna alle "sgradevoli offese" è arrivata anche dal rettore dell'Università di Siena Francesco Frati. Sulla possibilità che siano presi provvedimenti, il rettore si è limitato a dire che "ci sono organi competenti che valuteranno".

(Unioneonline/L)
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