E' durato circa cinquanta minuti l'incontro che il premier Giuseppe Conte ha voluto tenere con il presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

L'obiettivo, si è appreso, era riferire al Capo dello Stato gli sviluppi della crisi politica dopo il voto di fiducia di ieri e la maggioranza relativa ottenuta al Senato.

Il premier a quanto pare ha intenzione di andare avanti, senza ricucire lo strappo con Italia Viva ma cercando di rafforzare numericamente una maggioranza che è troppo debole promuovendo la formazione di un nuovo gruppo parlamentare centrista e poi accontentando tutti con un rimpasto. Un "incontro interlocutorio" dunque, al termine del quale il presidente del Consiglio è tornato a Palazzo Chigi.

I DUBBI DEL QUIRINALE - Per il momento non sono stati presentati ultimatum, né indicate date e deadline al tentativo di Conte di raggranellare una maggioranza che si possa chiamare tale.

Non è difficile intuire però tutti i dubbi del presidente Mattarella: il tentativo - sicuramente più rischioso - di ricomporre la maggioranza attraverso dimissioni e nuovo incarico, cioè il Conte-ter, avrebbe forse accelerato i tempi e riportato a una ricomposizione con Italia Viva più utile al Paese.

"Fare presto e fare bene", è l'estrema sintesi del colloquio odierno al Quirinale che per ora preferisce adottare con il premier la linea del consiglio.

L'APPELLO DEL CDX A MATTARELLA - Domani pomeriggio intanto saranno i leader di Lega, Forza Italia e Fratelli d'Italia ad essere ricevuti dal Capo dello Stato Sergio Mattarella.

Al termine dell'ennesimo vertice tra i leader, viene diffusa una nota congiunta in cui la situazione si definisce "insostenibile". L'urgenza è lavorare per evitare che il centrodestra a Palazzo Madama perda altri pezzi nelle prossime settimane, soprattutto tra i senatori azzurri e centristi.

A quanto si è appreso, durante la riunione dei leader, Lega e FdI avrebbero pressato Silvio Berlusconi perché marcasse a dovere i suoi senatori, in modo che la fuga dei due senatori di ieri (Andrea Causin e Maria Rosaria Rossi) rimanga un episodio isolato e non l'inizio di una emorragia.

RENZI: "IL CONTE DIMEZZATO" - Durissimo Matteo Renzi nella sua newsletter Enews.

"In Italia - ha scritto - il governo Conte - perdendo Teresa, Elena e Ivan - ha perso anche la maggioranza assoluta al Senato. Chi conosce la politica sa cosa questo significa nell'attività parlamentare e nella credibilità istituzionale. Dopo il Conte 1, dopo il Conte Bis ora siamo al Conte dimezzato. Peccato che il premier abbia messo la sua paura di perdere Palazzo Chigi davanti alle esigenze e ai bisogni del Paese".

"È andata così: le ministre hanno lasciato la poltrona per difendere le loro idee, il presidente del Consiglio ha cambiato le proprie idee per mantenersi il prestigioso ruolo. Quando mi riferisco al cambiare idea penso a Conte che oggi si propone come leader antisovranista (all'ONU diceva il contrario) e antipopulista (alla scuola di formazione della Lega diceva il contrario). Legittimo cambiare idea. Ma se uno deve cambiare la terza maggioranza in tre anni, imbarcando persone con storie molto diverse, solo per durare un po' di più, preferisco la coerenza limpida di Bellanova, Bonetti e Scalfarotto. E preferisco la loro dignità", afferma.

(Unioneonline/D)
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