Una nuova polemica anima il rush finale verso il voto regionale in Emilia-Romagna (domenica 26 gennaio).

Protagonista Matteo Salvini, che nel corso di una visita in via Deledda, a Bologna, nel quartiere Pilastro, ha citofonato, davanti alle telecamere e a favor di microfono, a una famiglia tunisina, chiedendo, dopo la risposta: "Buona sera, a casa vostra si spaccia?".

A imbeccarlo, una sua sostenitrice, Annarita Biagini, una donna di mezza età, che gli ha indicato la casa abitata da stranieri dove secondo lei si svolgeva l'attività illecita.

"È necessario ripulire questa zona dallo spaccio e dalla criminalità", ha detto il leader leghista, prima di lasciare il quartiere, scortato dalle forze dell'ordine.

Ma, come detto, il gesto di Salvini - avvenuto in diretta tv e Facebook e sotto lo sguardo di agenti e carabinieri - ha sollevato un polverone politico.

"Io credo che si debba vergognare, caro Salvini. Lei non è un cittadino qualunque. Ha fatto il ministro

dell'Interno, come mai in quel caso non ha avuto lo stesso interesse? Forse perché adesso è solo propaganda e si comporta da irresponsabile per qualche voto in più", ha tuonato il sindaco di Bologna, Virginio Merola.

Matteo Orfini, parlamentare del Pd, parla invece di "farsesco blitz antidroga a telecamere accese e claque a seguito. Salvini. Lo stesso che quando era ministro invece di occuparsi di combattere il traffico di droga andava in giro a fare comizi e scriveva leggi contro le ong". E lo stesso Orfini aggiunge: "Un cialtrone. Solo un cialtrone".

Duro attacco anche da Fabio Volo: "Anziché prendersela coi deboli, perché non va a citofonare ai camorristi?", ha detto lo scrittore ai microfoni di Radio Deejay.

LA REPLICA - Intanto, in un'intervista a Fanpage, risponde il giovane indicato come presunto spacciatore: "Ho 17 anni, vado a scuola, faccio la vita di qualsiasi altro studente". "Ho precedenti, ma sono pulito da un bel po'", ha aggiunto il fratello maggiore, che fra l'altro non vive più nella zona già da tempo.

(Unioneonline/l.f.-D)
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