Una bozza di riforma del processo penale con meccanismi per garantire una durata certa dei processi e superare i dubbi di Pd e Italia Viva sulla riforma della prescrizione di Bonafede è arrivata in mattinata ai partiti di maggioranza, in vista del vertice di questa sera a Palazzo Chigi.

Il testo recepisce il cosiddetto "lodo Conte" proposto dal premier nel corso dell'ultimo vertice, che prevede il blocco della prescrizione solo per i condannati in primo grado. In caso di assoluzione in primo grado la prescrizione si sospende "per un tempo non superiore ai due anni", poi torna a decorrere.

La riforma prevede inoltre un meccanismo sanzionatorio nei confronti del giudice qualora siano passati due anni e mezzo dalla sentenza di primo grado.

Quanto alla riforma del processo invece, si articola in una serie di norme per garantire tempi brevi: scadenze più strette per le indagini preliminari, un maggiore ricorso a riti alternativi e giudici monocratici anche in appello.

L'idea è quella di portare al più presto il testo - composto da 35 articoli e in cui trova spazio anche una riforma del Csm - al più presto in Consiglio dei ministri, forse già giovedì.

Tuttavia Italia Viva già si è messa di traverso, e non mancano i malumori anche nel Pd e in LeU. I dem e Liberi e Uguali si aspettavano tempi più certi nel secondo e terzo grado di giudizio, cosa che il testo proposto da Bonafede non prevede, limitandosi ad alcune norme per snellire i processi. Troppo poco, insomma.

I renziani invece si scagliano direttamente contro il "lodo Conte": la distinzione tra assolti e condannati per gli esponenti di Italia Viva presenterebbe "profili di incostituzionalità".

Insomma, il vertice di stasera non si preannuncia certo come uno dei più semplici del governo Conte bis.

(Unioneonline/L)
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