Davvero la piccola Umbria - neanche 900mila abitanti, poco più di 700mila elettori - deciderà il futuro degli equilibri politici nazionali? Davvero darà il colpo di grazia al Conte bis?

In molti parlano ironicamente di Ohio d'Italia, riferimento al piccolo Stato americano che spesso ha deciso l'esito delle elezioni presidenziali negli Usa.

Domenica gli umbri sono chiamati ad eleggere con un anno d'anticipo il governatore, dopo lo scandalo che ha travolto la presidente uscente Katiuscia Marini costringendola alle dimissioni.

Sono otto gli aspiranti alla carica, ma la sfida è a due: da una parte l'imprenditore Vincenzo Bianconi, candidato civico sostenuto da M5S e Pd, dall'altra Donatella Tesei, senatrice della Lega sostenuta da un centrodestra che sembra aver ritrovato compattezza.

Luigi Di Maio al cantiere della Terni-Rieti (Ansa)
Luigi Di Maio al cantiere della Terni-Rieti (Ansa)
Luigi Di Maio al cantiere della Terni-Rieti (Ansa)

UN VOTO NAZIONALE - A testimoniare la valenza nazionale delle imminenti elezioni c'è l'impegno dei big della politica romana, tutti in Umbria in vista del rush finale. Proprio nella piccola regione del centro Italia si è spostato l'eterno duello a distanza tra Luigi Di Maio e Matteo Salvini. "Stavi governando l'Italia e sei scappato dalle tue promesse, facendo cadere il governo perché avevi scoperto che non c'erano i soldi della flat tax. Poi sei arrivato in Umbria e hai candidato Tesei, che ha lasciato il comune che amministrava in dissesto economico", ha attaccato il ministro degli Esteri.

Salvini in Umbria si è quasi trasferito, ormai passa più tempo lì che a Roma. "Sono disperati, alla canna del gas", attacca il leader del Carroccio riferendosi alla strana coalizione. "In Umbria si vota perché la Giunta Pd è caduta a causa di uno scandalo su denuncia del Movimento 5 Stelle. E ora Pd e M5S sono alleati", è il suo refrain.

Matteo Salvini in Umbria (Ansa)
Matteo Salvini in Umbria (Ansa)
Matteo Salvini in Umbria (Ansa)

Girano la regione in lungo e in largo anche Giorgia Meloni e Silvio Berlusconi. E anche gli esponenti del governo si impegnano in prima persona. Oggi c'è Giuseppe Conte, c'è stato in questi giorni il titolare del Mef Roberto Gualtieri, così come il ministro Giuseppe Provenzano. E non mancano i dem, da Franceschini e Zingaretti.

Venerdì gli ultimi fuochi di questa campagna elettorale: Franceschini ad Assisi, Meloni a Norcia, Salvini e Berlusconi a Terni. E l'evento elettorale della coalizione di governo, che vedrà sullo stesso palco M5S, Pd e LeU: ci saranno, tra gli altri, Di Maio, Zingaretti, Speranza e il premier Conte.

Una cosa è certa. Comunque finisca, difficilmente gli umbri continueranno a vedere così tanti big della politica nazionale calcare la loro terra.

Nicola Zingaretti (Ansa)
Nicola Zingaretti (Ansa)
Nicola Zingaretti (Ansa)

LE RIPERCUSSIONI SUL GOVERNO - C'è il primo esperimento di un'alleanza organica, pre-elettorale, tra Movimento 5 Stelle e Pd. Dall'altra parte un centrodestra che ha ritrovato compattezza con la manifestazione di sabato scorso in piazza San Giovanni a Roma.

Ma davvero una sconfitta di Bianconi darebbe il colpo di grazia al governo Conte? No. La regione è piccola e rappresenta meno del 2% degli italiani, e se è vero che è sempre stata in mano al centrosinistra, è altrettanto vero che il voto anticipato nasce da uno scandalo che ha travolto i dem.

La coalizione progressista parte sconfitta in partenza, ma non sarà l'Umbria a decidere le sorti del governo. Il colpo di grazia al Conte bis può arrivare più in là, quando si andrà al voto in Calabria (data ancora da stabilire) e, soprattutto, in Emilia Romagna. Se la "coalizione degli italiani" (così l'ha ribattezzata Salvini) dovesse fare l'en plein, o anche solo conquistare Emilia e Umbria, allora sì che il professore potrebbe iniziare a fare le valigie e salutare Palazzo Chigi.

Silvio Berlusconi ad Assisi (foto Facebook)
Silvio Berlusconi ad Assisi (foto Facebook)
Silvio Berlusconi ad Assisi (foto Facebook)

E allora perché tutto questo interesse? Da un lato Salvini ha bisogno di vincere per proseguire nella sua campagna elettorale permanente e inculcare negli italiani l'idea di un governo asserragliato nei palazzi mentre il popolo lo boccia ogni volta che è chiamato ad esprimersi. E per mantenere ben salda la leadership della coalizione, che potrebbe essere messa in discussione in caso di sconfitta.

Dall'altro, Pd e M5S sperano in una clamorosa rimonta che sarebbe una batosta non da poco per il leghista e Giorgia Meloni. E che darebbe linfa al disegno zingarettiano, quello di un'alleanza organica, a tutti i livelli, tra Pd e Movimento.

Da una parte qualcuno che è sicuro di vincere, e avrà certamente le sue ragioni. Dall'altra qualcuno che parte per sconfitto in partenza, e che dunque ha poco da perdere.

Selfie per Giorgia Meloni (foto da Facebook)
Selfie per Giorgia Meloni (foto da Facebook)
Selfie per Giorgia Meloni (foto da Facebook)

SCANDALI - Un voto nel segno degli scandali. Nato da uno scandalo, e con una campagna elettorale tutta incentrata sugli scandali dei candidati. L'ex governatrice dem, Katiuscia Marini, è stata costretta alle dimissioni. Travolta da un'inchiesta sui concorsi truccati nella Sanità. Il segretario regionale dem e l'assessore alla Sanità sono finiti ai domiciliari, la stessa Marini è indagata. La Procura ha parlato di un "sistema che andava avanti da sempre".

La candidata di centrodestra Donatella Tesei a Montefalco - comune di 5mila abitanti che ha amministrato dal 2009 al 2019 - ha lasciato, attaccano Pd e M5S, un buco di bilancio di circa due milioni di euro.

E sotto attacco è finito anche Vincenzo Bianconi, dopo che un'inchiesta del Corriere dell'Umbria ha dimostrato che l'80% dei fondi destinati alla ricostruzione post terremoto sono finiti ai suoi alberghi.

Non sono gli unici candidati, dicevamo. Ecco gli altri sei: Antonio Pappalardo (Gilet arancioni), Martina Carletti (Riconquistare l'Italia), Emiliano Camuzzi (Potere al Popolo), Giuseppe Cirillo (Buone Maniere), Claudio Ricci (Proposta Umbria) e Rossano Rubicondi (Comunisti).

Davide Lombardi

(Unioneonline)
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