"Noi siamo i veri democratici, cerchiamo sempre il confronto, e accogliamo il premier Giuseppe Conte con un applauso".

Giorgia Meloni "seda" la platea di Atreju, la kermesse di Fratelli d'Italia a Roma, poco prima dell'arrivo del presidente del Consiglio: "La sua presenza - dice la leader - qui è coraggiosa e non era scontata".

Una raccomandazione che ha funzionato, qualora ce ne fosse stato bisogno, perché l'arrivo di Conte, accompagnato dal figlio - "Oggi è il mio turno, a chi lo dovevo lasciare?" - è stato accolto dalle solite richieste di selfie, strette di mano, anche scambi di battute.

Con Giorgia Meloni e il figlio (Ansa)
Con Giorgia Meloni e il figlio (Ansa)
Con Giorgia Meloni e il figlio (Ansa)

Poi l'intervista con Bruno Vespa, che ovviamente ne ha approfittato per chiedere al premier cosa ne pensasse dello sgambetto di Matteo Renzi al Pd e della fondazione di Italia Viva.

"Renzi demolition man? Non ho motivo di credere che in questo momento abbia questa funzione...", ha risposto, anche se ha confessato che avrebbe preferito che le cose andassero diversamente: "Io Renzi non l'ho mai sentito prima di essere incaricato. Mi ha chiamato la sera prima della formazione del suo nuovo partito. Io sono stato chiaro: se mi avesse avvertito, io avrei preteso che nel tavolo della formazione avvenisse il confronto anche con il suo gruppo prima di andare al Parlamento. Sarebbe stato un percorso più lineare".

LA MANOVRA - Sulla manovra, ha aggiunto, "è chiaro che il vero ostacolo, e quindi il vero risultato, sarà evitare l'incremento dell'Iva. Nella manovra potremo solo dare dei primi significativi assaggi del progetto politico. Ho preteso, ad esempio, asili nido gratuiti per famiglie con redditi medi e bassi".

Sull'ipotesi di tassare merendine, bibite gassate e biglietti aerei, "mi pare praticabile", risponde a Vespa.

Sul palco (Ansa)
Sul palco (Ansa)
Sul palco (Ansa)

MIGRANTI - Sui migranti "la linea dura è nell'interesse di tutti in Europa, quindi noi non possiamo essere il primo approdo di chiunque. Uno Stato sovrano, ancorché integrato in Ue, decide chi entra, come e quando. I barchini sono un problema maggiore rispetto alla singola Ong: quest'ultima pone un problema politico perché ci sfida".

La questione "l'ho molto battuta con Macron, e sarò testardo fino alla fine. La redistribuzione non può limitarsi ai richiedenti asilo, anche perché le procedure richiedono tempo. I migranti che arrivano - conclude - l'Italia non se li terrà da soli, non lo accetterà".

"ELEZIONI, ELEZIONI" - Un'intervista senza interruzioni, con qualche cenno di assenso e poche proteste. Eccetto alla fine, quando il pubblico si è lasciato andare al coro "Elezioni, elezioni".

I selfie (Ansa)
I selfie (Ansa)
I selfie (Ansa)

Poteva andargli peggio, e Conte lo sa: "Il confronto democratico - ha commentato poi su Instagram - fondato sul reciproco rispetto, esprime il grado di civiltà del nostro sistema. Con Fdi non condividiamo le stesse idee, ma il passaggio e il confronto di questa mattina mi hanno arricchito e stimolato".

(Unioneonline/D)
© Riproduzione riservata