Ghilarza, comuni del Guilcer sulla dermatite: «Non si tiene conto della biodiversità, vaccino vecchio di settant’anni»
Un incontro tra rappresentanti istituzionali, rappresentanti di categoria e allevatoriPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
L’Unione dei Comuni del Guilcer ha riunito a Ghilarza i rappresentanti istituzionali, le associazioni di categoria e allevatori in un convegno sulla dermatite nodulare bovina. Al centro del dibattito, l’interpretazione delle normative europee che regolano l’abbattimento degli animali infetti o a rischio. Secondo alcuni relatori una lettura più attenta delle direttive UE aprirebbe la strada a soluzioni meno drastiche rispetto agli abbattimenti messi in campo da Regione e Asl, confermati anche dal Tar e Consiglio di Stato, a cui si sono rivolti in più istanze gli allevatori per cercare di salvare i capi di bestiame. L'appiglio, sarebbe proprio la salvaguardia della biodiversità e tutela di razze a rischio estinzione.
Durante l’incontro si è parlato anche di possibili alternative alla vaccinazione obbligatoria, sollevando dubbi sull’efficacia del ceppo vaccinale attualmente in uso, che secondo alcuni studiosi risalirebbe a oltre 70 anni fa e che potrebbe generare varianti del virus ancora più pericolose.
Da parte dell'assessorato regionale all'agricoltura c'è la soddisfazione di aver deliberato oltre 18 milioni di euro di aiuti per gli allevatori ma anche un appello al ministero per un sostegno più forte al comparto.
In occasione del convegno, la Asl 5 ha fatto il punto sulla vaccinazione per la dermatite nodulare contagiosa in provincia di Oirstano, che è «quasi completata».